Papa Francesco sull’isola di Lampedusa chiede scusa ai migranti e prega per le vittime

Il primo viaggio apostolico del suo Pontificato. Papa Francesco è ha scelto l’isola di Lampedusa, l’estremo lembo sud dell’Italia. E’ giunto nella piccola isola dell’arcipelago delle Pelagie per “chiedere scusa” alle migliaia di “migranti” che a costo di enormi sacrifici, e spesso della vita, sono riusciti a raggiungere l’Italia in cerca di una disperata salvezza e di una vita migliore. Ma che, invece, non di rado, si sono imbattuti in situazioni terribili con trattamenti a dir poco disumani. Certo, non è stato e non è semplice accogliere dignitosamente una continua moltitudine di disperati in cerca di un’oasi di salvezza. L’impegno per l’assistenza è enorme, le risorse scarse, come a volte più che scarsa è stata da parte di “alcuni” la “volontà politica” dell’assistenza adeguata.

Papa Francesco ha lanciato in mare una corona in omaggio e a memoria delle vittime originarie di tanti paesi, di un Africa anche molto lontana.

A Punta Favaloro, Papa Francesco ha incontrato i migranti insieme alla comunità delle isole di Lampedusa e Linosa, sempre assai solidali, a parte comprensibili momenti di “rabbia”, ma più che contro il popolo dei disperati verso quelle Istituzioni “assenti” proprio in certi momenti assai critici, senza dare un aiuto concreto per risolvere le difficoltà di alcune situazioni.

Poi la celebrazione della Messa nel campo sportivo in contrada Arena: una funzione dalla chiara connotazione penitenziale, con preghiere per la remissione dei peccati”. Un rito estremamente sobrio. Una Messa celebrata a pochi metri dal cosiddetto “cimitero dei barconi affondati”, un luogo simbolico di lutto, di ricordi, di preghiera. Mentre il Presidente della Camera laura Boldrini lancia da Lampedusa un appello laico per La messa per “rafforzare il soccorso in mare. Nel primo pomeriggio il rientro in Vaticano di Papa Francesco.

Red