Ob torto collo Atene dice sì all’Europa. Netto il voto del Parlamento. Uso di lacrimogeni per le strade

Ob torto collo Atene dice sì all’Europa. Netto il voto del Parlamento. Uso di lacrimogeni per le strade

Alexis Tsipras ottiene ad Atene un netto sostegno, con 229 si e 64 no, all’ipotesi di accordo con l’Europa sul rientro dal debito e sulla collegata serie di interventi legislativi che la Grecia è costretta a fare per ottenere maggior respiro dai creditori. E stato lo stesso Tsipras, chiedendo con forza il voto per il si, a definire la situazione del Paese. Cioè senza alternativa, persino sotto ricatto.

Il Pimo ministro ateniese ha perso per strada 40 dei 149 parlamentari del suo partito, tra cui l’ex ministro delle finanze Janis Varufakis che con Tsipras ha sempre viaggiato in stretta simbiosi. Fino alle ultime trattative con Bruxelles e fino al momento di decidere sulla risposta da dare alle pressanti richieste europee con le quali si è finito per chiudere ogni spazio di trattativa.

Del resto, ancora non mancano i tentativi da parte di alcuni europei e del Fondo Monetario Internazionale per fare in modo che la Grecia, in realtà, esca dalla zona euro. Un fronte lungo cui si è molto esposto e continua ad esporsi il Ministro delle Finanze tedesco,  Wolfgang Schaeuble, mettendo in non poche difficoltà la Cancelliera Angela Merkel. Schaeuble in queste ore è fortemente criticato da molti giornali tedeschi e dagli esponenti della socialdemocrazia tedesca, con i quali la Merkel è costretta a convivere al Governo e nel Parlamento di Berlino, che lo accusano di sostenere tesi estremiste su cui non c’è stata alcuna condivisione a livello di maggioranza.

Il fatto è che sono in pochi a credere che la Grecia sarà in grado di onorare gli impegni assunti, nonostante le pur necessarie riforme che si accinge ad introdurre per eliminare talune di quelle situazioni che hanno portato a creare uno dei più alti debiti pubblici al mondo. I creditori, inoltre, e la cosiddetta speculazione internazionale non intendono poi rinunciare ai loro soldi e gli antieuropeisti provano ad utilizzare la Grecia come grimaldello in grado di scardinare una volta per tutto il sistema dell’euro e dell’aggregazione europea.

A differenza del passato, però, questi obiettivi non sono sostenuti dall’amministrazione statunitense che, invece, si è spesa e si sta molto spendendo affinché la Grecia continui a rimanere nel novero della zona euro anche in considerazione della posizione geo politica svolta da sempre nello scacchiere sud orientale europeo e Mediterraneo della Nato.

Così, il Ministro del Tesoro Usa Jaxck Lew passa appositamente dall’Europa per sostenere una politica di dilazione e ristrutturazione del debito nonostante il parere contrario di molte cancellerie e di centri finanziari che certo non cesseranno di mantenere la Grecia e l’Europa sotto pressione.