Non si fermano le proteste in Italia. Non ci sono solo i “forconi”. Lo “spontaneismo” non da un carattere preciso alla protesta. Alfano preoccupato dal “ribellismo”

Non si fermano le proteste in Italia. Non ci sono solo i “forconi”. Lo “spontaneismo” non da un carattere preciso alla protesta. Alfano preoccupato dal “ribellismo”

Continuano le proteste in numerosissime parti d’Italia. Proteste tutte diverse l’una dall’altra anche se legate dal filo comune del peso della crisi economica e sociale che il Paese vive da molti, troppi anni. Gli slogan lanciati sono spesso  differenti e sembrano non obbedire ad alcuna logica politica. Anche i movimenti politici che, eventualmente, li caratterizzano sono così numerosi ed articolati che è proprio impossibile dare alle proteste un carattere preciso. A Roma, ad esempio, è stata la volta degli studenti. Sia alla Sapienza, dove si svolgeva una conferenza dedicata alla Green Economy ed al quale partecipavano alcuni ministri.

Sia al Ministero della Pubblica istruzione dove gli studenti hanno protestato per questioni principalmente scolastiche e legate alla difficile condizione che vivono oggi i giovani. In altre parto d’Italia le proteste hanno preso di mira Equitalia e sembrano essere giustificate dal disagio sociale. A Ventimiglia, invece, i cosiddetti “forconi” hanno bloccato il traffico dell’Aurelia tra Italia e Francia. Un presidio continua a bloccare l’uscita dell’Autostrada del Sole a Ceprano, al sud di Roma. In entrambi questi casi, le proteste sono state gestite ed organizzate dai camionisti.

Sta, insomma,  montando una protesta diffusa e spontanea di quelli che da una parte si chiamano “forconi” e da altre parti cittadini arrabbiati oppure, addirittura, non si preoccupano nemmeno di avere una sigla dietro cui identificarsi. A questo “ spontaneismo “ ha fatto riferimento anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nel suo intervento in Parlamento  definendolo “una deriva ribellistica, genericamente indirizzata contro istituzioni nazionali ed europee”. Secondo il Ministro, però a questo  movimento di protesta “non farebbero mancare il proprio sostegno le organizzazioni antagoniste”.

Il Governo, ha detto il Ministro,  “non intende trascurare segnali di inquietudine” anche se ha precisato che  “atta eccezioni per le criticità a Torino, Genova e in misura minore a Milano, la maggior parte delle iniziative si è svolta in maniera sostanzialmente pacifica. C’è stato però un fronte violento che ha violato l’ordinamento del nostro paese. Comprendiamo il disagio sociale, ma al tempo stesso non abbiamo alcuna esitazione nel dire che come si difende la libertà di manifestare, noi dobbiamo difendere la libertà dei cittadini di vivere in sicurezza e dei commercianti di aprire le proprie saracinesche”.

blocco auto ventimiglia
Alfano ha dato la sua versione sul fatto che alcuni poliziotti si erano tolti il casco di fronte ai manifestanti: “Il gesto di alcuni agenti è stato strumentalizzato e leggerlo come un gesto di sostegno alla protesta è arbitrario e irrispettoso verso gli stessi agenti. Il casco è stato tolto quando ormai era scemata la tensione”.

Incidenti, intanto, sono segnalati in particolare alla frontiera con la Francia a Ventimiglia, dove i contestatori hanno bloccato per circa due ore il traffico.

Infine, Cinzia Franchini, presidentessa di Cna Fita, l’associazione che rappresenta gli autotrasportatori italiani e che aveva preso le distanze dalle proteste, ha ricevuto una lettera con minacce esplicite di morte inneggianti alla mafia ed ai forconi.

RomaSettRed