Non paghi il mutuo? Finisci subito in mezzo ad una strada

Non paghi il mutuo? Finisci subito in mezzo ad una strada

I numeri dicono che stiamo assistendo ad una vera e propria impennata degli sfratti per mancato pagamento del mutuo.

Ancor prima che per la loro casa si avvii la procedura di vendita, quelli che ancora restano i legittimi proprietari, ancorché debitori con la banca, si trovano sotto la spada di Damocle dello sfratto ed al rischio di ritrovarsi in mezzo ad una strada. E, appunto, i numeri parlano di un allargarsi preoccupante del fenomeno.

Per capire cosa stia avvenendo, Ultimaedizione.eu ha incontrato Alice Rametta, consulente finanziaria di  Aris Anomalie bancarie CLICCA QUA che segue le problematiche di imprenditori e cittadini che hanno a che fare con le banche e che, pertanto, rischiano di ritrovarsi persino buttati fuori di casa dall’oggi al domani.

Alice Rametta ricorda che molto è cambiato dopo l’introduzione del D.L. 3 maggio 2016 n. 59 CLICCA QUA convertito dalla L. 30 giugno 2016 n.119, che ha portato ad una semplificazione delle modalità per la liberazione dell’immobile pignorato.

“ Tale innovazione – ricorda l’esperta finanziaria di Anomalie bancarie- volta ad accelerare ed agevolare l’iter della procedura esecutiva rende di fatto più complicata la situazione di chi si trova soggetto ad una esecuzione, vedendosi costretto a rilasciare il bene qualora il giudice non lo autorizzi a continuare ad abitare l’immobile”.

Se in precedenza, dunque,  il fatto che il pignorato potesse rimanere nell’abitazione era una prassi diffusa, ora la liberazione dell’immobile, al contrario,  è diventato la regola.

Il nodo del cambiamento è l’articolo 4 del decreto 59 del 2016, che modifica il codice di procedura civile, il quale prevede che, una volta che la banca ha pignorato l’immobile del debitore, la liberazione della casa attraverso lo sfratto verrà attuata “dal custode secondo le disposizioni del giudice dell’esecuzione immobiliare, senza l’osservanza delle formalità degli articoli 605 e seguenti”.

Il pignoramento in questo modo diventa immediato e l’ordinanza di sfratto repentina.

“ Rileva il fatto che , anziché l’ufficiale giudiziario, (funzionario pubblico ausiliario del giudice), sottolinea Alice Rametta, la procedura viene affidata totalmente al custode giudiziario, un professionista privato (avvocato, notaio) per quanto nominato dal giudice, che con molta probabilità avrà come interesse primario vendere prima possibile per incassare la ‘parcella’.

La procedura così fatta, commenta Alice Rametta, presenta una palese sproporzione di diritti a favore dei creditori e totalmente a discapito di chi non paga il mutuo”.

Il debitore sa che se vuole rimanere nell’immobile deve chiedere un’opportuna autorizzazione al Giudice , invertendosi completamente il sistema che prima prevedeva la  permanenza del proprietario pignorato fino alla vendita dell’abitazione.

“ Le modifiche introdotte dalla normativa e le immediate conseguenze che ne derivano, aggiunge Alice Rametta, fanno sorgere la necessità di un intervento preventivo sulle suddette situazioni, senza aspettare l’arrivo del famoso atto di precetto. Facendosi affiancare da professionisti del settore già nella fase di incaglio del rapporto di mutuo, è possibile individuare in via anticipata i potenziali scenari di risoluzione della vicenda, evitando da principio l’avvio della procedura giudiziale da parte dell’Istituto di Credito”.

C’è infine da riflettere se l’introduzione di questa norma, l’ennesima destinata a favorire le banche a danno dei più deboli clienti, non leda persino la Costituzione nella parte in cui è garantita la proprietà.

Con questo provvedimento, infatti,il proprietario dell’immobile, per quanto debitore della banca, viene di fatto espropriato del suo bene già prima che,  con la effettiva vendita ed il trasferimento del titolo della proprietà, perda ogni diritto sul suo bene. Ma su questo torneremo al più presto.