Aumenta l’Iva al 22%, per gli stracci che volano in politica. E per di più benzina e carburanti più cari. E c’è chi sostiene che sarà un vantaggio per gli automobilisti. Vergogna!

Aumenta l’Iva al 22%, per gli stracci che volano in politica. E per di più benzina e carburanti più cari. E c’è chi sostiene che sarà un vantaggio per gli automobilisti. Vergogna!

Il nuovo rincaro dei carburanti è realtà. Dalla mezzanotte del 30 settembre, o meglio, dalle 0,01 del 1 ottobre, benzina, gasolio, Gpl e metano sono aumentati in media rispettivamente di 1,5 centesimi di euro al litro per la benzina, di 1,4 il diesel e di 0,7 Gpl e metano. L’Iva è aumentata al 22 per cento, ma nonostante gli introiti dell’imposta sul valore aggiunto, il Governo ha disposto la maggiorazione dell’accise sui carburanti. L’aumento dovrebbe essere graduale e, in pratica, non dovrebbe riguardare quanto già in possesso della distribuzione.

aaa1carburantiMa si sa come vanno, anzi, come sono sempre andate le cose in questi casi: l’aumento riguarderà certo da subito la totalità delle colonnine di distribuzione, salvo, forse, qualche gestore magari spinto da una sussulto di correttezza e di onestà. Ma ci sarà davvero questo qualcuno? Sarebbe bello, un magnifico segnale di presa di coscienza in questa nostra Italia, ahimè, che sembra davvero apparire agli occhi dei tartassati cittadini sempre più disonesta, anzi, corrotta. E c’è chi, tra gli addetti ai lavori, si azzarda pure a sostenere che in fondo questa misura dell’aumento si tradurrà alla fine in un vantaggio per gli automobilisti. E’ proprio vero, non c’è ritegno alla vergogna!

Enrico Massidda