Migranti: si giunge al dunque sulla redistribuzione nella Ue. Restano in tanti contrari

Migranti: si giunge al dunque sulla redistribuzione nella Ue. Restano in tanti contrari

La Commissione europea torna nuovamente a riparlare della ridistribuzione dei migranti  tra i diversi componenti l’Unione in vista di una decisione che deve essere assolutamente presa. Vara concretamente, così, il piano secondo cui i diversi paesi che ne fanno parte accetteranno l’ingresso in due anni di 40.000 migranti cui sarà riconosciuto il diritto di asilo, dopo essere stati accolti in Italia e in Grecia.

Queste norme varranno solamente per i migranti in arrivo o già presenti nei due paesi dall’aprile scorso. Si prevede che, grosso modo, saranno dislocati nel resto d’Europa 24 mila migranti giunti in Italia e 16 mila in Grecia.

Queste le proposte da portare ora al voto del Parlamento di Strasburgo. Ma soprattutto da dover far digerire agli stati nazionali. Cosa più facile a dirsi che a farsi. Già tutti si attendono l’innalzamento di barricate invalicabili verso ogni ipotesi di suddivisione nei singoli paesi deciso da Bruxelles.

Le prime a tirarle su sono le capitali come Londra, Dublino e Copenaghen. Ma anche altre non scherzano come quelle di Ungheria, Slovacchia e Polonia, solo per citarne alcune.

L’accoglienza secondo la Comunità sarà assicurata solamente ai migranti in condizione di richiedere asilo politico e non a quelli arrivati per motivi economici o per altre ragioni, cosa che per gli esperti dovrebbe portare all’accoglimento solamente per i migranti provenienti dall’Eritrea e dalla Siria.

Secondo i dati degli organismi internazionali, nel corso dello scorso anno, sono giunti in Europa 220 mila profughi e, quindi, visti i numeri in ballo, già si porranno importanti questioni relative alle selezioni degli aventi diritto e all’organizzazione del rimpatrio degli esclusi. Cose da far tremare i polsi, ma su cui non si sa ancora nel dettaglio niente dei piani predisposti, visto che per ora ci si preoccupa solamente della questione delle impronte digitali da prendere ai migranti.

Su tutto, però, resta la grande incertezza di quanti saranno i paesi disponibili ad aderire al progetto e ad accettare le quote loro spettanti. Molti vorrebbero, infatti, una scelta su base volontaria e solo Germania, Austria e Svezia, sia pure con convinzioni diverse, si dicono pronte a fare la loro parte.

Francia e Spagna, invece, si sono clamorosamente tirate indietro dopo i primi giorni di commozione seguiti alle tragiche vicende vissute sul Mediterraneo che in pochi giorni ha inghiottito più di mille migranti. Stando alle cifre ufficiali che potrebbero rivelarsi veramente prudenziali.

Ai due grandi paesi mediterranei si sono aggiunti subito numerosi altri del centro e del nord Europa che sostengono di non poter accogliere il numero dei migranti loro assegnati perché rischierebbero di veder sollevare contro i governi le loro pubbliche opinioni. Queste si sono, sì, lasciate coinvolgere dalle drammatiche immagini provenienti dal Canale di Sicilia, ma giunti al dunque non intendono proprio ospitare i migranti.

Britannici, irlandesi e danesi già possono chiamarsi fuori, come del resto fanno, per le regole che fissarono a suo tempo l’adesione all’Unione e, così, sarà necessario proprio aspettare le decisioni finali per vedere come andrà a finire questa storia.