Migranti: 13 annegano in Turchia per scontro di un barcone con traghetto. 26 nelle acque della Libia

Migranti: 13 annegano in Turchia per scontro di un barcone con traghetto. 26 nelle acque della Libia

Doppia tragedia nel mare della Grecia e della Turchia. Nelle acque dell’isola greca di Lesbo un barcone è andato a fondo e 20 persone sono state salvate. I sopravvissuti hanno detto che con loro erano imbarcati altri 26 migranti al momento considerati dispersi, ma che si teme siano annegati.

In acque turche, invece, in 13 perdono la vita a causa di una collisione avvenuta tra un traghetto ed il barcone su cui erano imbarcati e on il quale cercavano di raggiungere il suolo greco per poi provare a salire lungo i Balcani verso la Germania.

Nelle acque libiche, nel giro di poche ore, le navi dell’operazione europea Frontex, tra cui quelle delle Capitanerie di Porto e della Marina Militare italiane, hanno tratto in salvo 4.343 profughi che provavano su decine di gommoni ad attraversare le acque del Canale di Sicilia.

La notizia sta aumentando le preoccupazioni per l’aggravarsi delle condizioni del mare a seguito della perturbazione preannunciata sulla nostra penisola e su una parte del Mediterraneo. C’é, infatti, da chiedersi se l’imponente flusso di queste ore non costituisca solo un’anticipazione di un’altra ondata di rifugiati che potrebbero provare ad attraversare il Canale di Sicilia nonostante il peggiorare della situazione atmosferica, mettendo a rischio migliaia di vite umane.

E’ certo paradossale assistere al fatto che, non appena si creano problemi sulla rotta terrestre, dalla Turchia  e dalla Grecia verso il nord, aumenta l’attività degli scafisti nel Mediterraneo, e viceversa.

Così, dopo numerosi giorni, durante i quali l’attenzione sull’ondata dei migranti si è drammaticamente spostata sulla rotta via terra, la cronaca torna ad occuparsi delle acque del Mediterraneo su cui il flusso dei profughi non si è mai comunque arrestato.

Intanto, l’Onu ha approvato una risoluzione con la quale sono autorizzati interventi contro gli scafisti ed i trafficanti di esseri umani che operano in Libia e che hanno sulla coscienza la responsabilità di aver contribuito alla morte di migliaia di profughi nelle acque del Mediterraneo.

In contemporanea, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione presieduta da Juncker di redistribuire 120mila migranti passati soprattutto attraverso Italia, Grecia e Ungheria. I voti sono stati  372 voti a favore, 124 contrari e 54 astenuti. Il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, ha convocato un vertice straordinario sulla questione rifugiati per il 23 settembre.

Per quanto riguarda la situazione dei migranti nei Balcani, c’è da registrare che Croazia ed Ungheria sono arrivate ai ferri corti dopo che la prima, dopo aver autorizzato l’apertura delle frontiere  per alcune ore, ha cominciato a riportare  verso la seconda rifugiati considerati in eccesso.

Budapest, che ha intanto concluso la realizzazione anche di una barriera di filo spinato con tutti i paesi confinanti, inclusa la Croazia pure se fa parte dell’Unione Europea, rimprovera le autorità di Zagabria per le ultime decisioni in materia di rifugiati.