Mata Hari: occhi del giorno e della notte spia? o ballerina?

Mata Hari: occhi del giorno e della notte spia? o ballerina?

Le immagini finali dell’anteprima del film Mata Hari mostrano l’attrice principale Elisabetta Gregoraci, vestita in maniera succinta con veli colorati, gioielli sulle braccia nude, sul viso e sul corpo, concludere con un ballo sensuale, dolcissimo, che sottolinea più il suo ruolo di famosa ballerina, che non quello di spia diabolica.

Film realizzato con colori pastello sin dai titoli iniziali, primi piani dei protagonisti del film ripresi da un direttore della fotografia che ha creato, come in un dipinto impressionista, immagini belle e straordinariamente efficaci.

Questo ha potuto vedere un folto pubblico che ha riempito la sala del cinema Adriano a Roma, con l’assalto dei fotografi intorno agli attori, scenografi e regista di questo  suggestivo film.

Il racconto del film si snoda attraverso i continui colloqui tra la bellissima protagonista Elisabetta Gregoraci, Mata Hari, e i militari francesi che tentano in tutti i modi di farle  confessare di essere lei la spia che ha fornito i segreti militari ai tedeschi e che hanno causato la morte di centinaia di soldati francesi nel 1917 nel corso della prima guerra mondiale.

Margaretha Gertruida Zelle, conosciuta con lo pseudonimo di Mata Hari, è stata una leggenda del novecento. Pochi uomini dell’esercito tedesco, sempre di altissimo rango, sono riusciti a resistere al suo fascino di donna in cambio di cospicue elargizioni in denaro.

Nata nel 1876 a Leeuwarden, nella Frisia Olandese, Margaretha, a soli 19 anni, sposa un ufficiale più vecchio di lei di vent’anni dal quale divorzia appena cinque anni più tardi. Cinque anni di vita infernale vissuti dalla donna con un marito violento che le impedì, dopo il divorzio, di vedere la sua unica figlia.

Dopo la morte del suo primo figlio, avvelenato da due servitori, si trasferisce a Parigi dove inizia la sua folgorante carriera di ballerina con movimenti sinuosi che richiamano l’oriente.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Mata Hari, che nel frattempo ha cambiato nome, diventa l’amante di numerosi gerarchi tedeschi. Il suo nome inizia a circolare nei salotti eleganti di tutta Parigi. Iniziano le prime indiscrezioni sulla sua vita, sull’ attività di ballerina e, soprattutto, di spia al servizio dei tedeschi.

Mata Hari viene accusata di tradimento con il nome in codice H21, anche se Lei, nei lunghissimi interrogatori in carcere ha sempre negato il suo ruolo di spia, confessando ai militari e giudici francesi solo il suo ruolo di amante  con gerarchi tedeschi necessario per soddisfare il suo bisogno intimo di condurre un alto tenore di vita fatto di gioielli, vestiti e alta società. Ma la Francia, in difficoltà nei territori della guerra, ha bisogno di un capro espiatorio per coprire le perdite di tanti soldati francesi. I giudici la condannano a morte, accusata di alto tradimento. E’ l’alba del 15 ottobre del 1917.

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Anni dopo, nel 2001, il suo paese natale Leeuwarden, ha ufficialmente chiesto al governo francese la riabilitazione di questa donna leggendaria condannata senza prove che giurò di non aver tradito la Francia, sua patria adottiva, e il paese dove espresse le sue capacità artistiche di ballerina esotica.

C’è un precedente, il caso del capitano Alfred Dreyfus che nel 1894 viene arrestato, senza alcuna prova, con l’accusa infamante di spionaggio a favore della Germania. Solo dopo dodici anni di depistaggi, trame, attentati e scandali viene riabilitato.

Il film della brava regista Rossana Patrizia Siclari non chiarisce se Margaretha Gertruide Zelle è colpevole di spionaggio, anche se tra le righe e nel corso dei dialoghi, Mata Hari viene presentata come una vittima di un regime militare che aveva necessità di trovare una causa, un capro espiatorio, alle perdite dei propri soldati durante la guerra.

Al termine dell’anteprima, meritati applausi per gli attori e per gli autori del film.

Giuseppe Careri