Marò in India: Salvatore Girone in Italia fino al processo

Marò in India: Salvatore Girone in Italia fino al processo

Salvatore Girone potrà tornare in Italia fino a quando il  Tribunale Internazionale dell’Aja non definirà di chi è la competenza sul caso dei due marò italiani fermati in India dopo che quattro anni fa rimasero uccisi due pescatori indiani scambiati per pirati di fronte alle coste dello Stato meridionale indiano del Kerala.

Girone è rimasto bloccato presso l’Ambasciata italiana di Nuova Delhi perché la giustizia indiana non è mai riuscita a dar corso all’eventuale processo che lo riguarderebbe con l’altro fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, rientrato in Italia a seguito di un ictus che lo ha colpito.

La decisione odierna è stata comunicata dalla Farnesina e conclude una aspra fase intermedia di scontro tra Italia ed India, perché ciascun paese sostiene di avere la competenza in materia, nonostante il fatto sia accaduto nelle acque internazionali e, pertanto, dovrebbe essere affrontato e giudicato dal paese di cui è battuta la bandiera del mezzo navale coinvolto.

Gli indiani, invece, hanno sempre sostenuto che nonostante ciò la competenza fosse la loro e secondo alcuni funzionari della polizia indiana i due nostri fucilieri avrebbero persino potuto essere essere condannati a morte se riconosciuti colpevole.

L’Italia si era infine rivolta al Tribunale internazionale per avviare un arbitrato la cui prima decisione è stata che entrambi gli stati dovevano astenersi da prendere qualunque iniziativa sul caso. Così, anche per veder riconosciuto il diritto di Girone ad attendere a casa propria gli sviluppi ulteriori della vicenda, è stato necessario attendere il pronunciamento della corte dell’Aja.