Marino resta Sindaco di Roma. Sconquassa il Pd romano. E quello nazionale?

Marino resta Sindaco di Roma. Sconquassa il Pd romano. E quello nazionale?

Ignazio Marino lo aveva fatto capire ai suoi fans ed oggi lo ha solo concretizzato: ha ritirato le dimissioni da Sindaco. Vuole il confronto aperto in Campidoglio sulla sua gestione e sui motivi che lo avevano portato ad annunciarsi dimissionario lo scorso 12 ottobre,  nel pieno di una polemica sulle sue note spese per cui si è trovato del tutto “scaricato” dal suo Pd.

La  decisione di Marino sconquassa completamente il Pd romano che, adesso, si trova a doversi difendere su due fronti: quello di Mafia Capitale e quello aperto dal Sindaco, poco disponibile a lasciarsi mettere da parte senza neppure uno straccio di confronto con Renzi.

Nei giorni scorsi sembrava che Marino volesse attendere il rientro del Presidente del Consiglio per decidere definitivamente e confermare le dimissioni. A parte, però, un inatteso e fugace confronto con il Presidente del partito e commissario romano del Pd, Matteo Orfini, la richiesta di Marino di un’approfondita verifica con i vertici dei democratici è caduta nel vuoto e pare che proprio questo abbia scatenato la reazione del Sindaco il quale nei giorni scorsi lo aveva detto: non sono disponibile a lasciare con ignominia.

Adesso, si va al dibattito pubblico in Campidoglio con un Pd che si accingere a far dimettere tutti i suoi consiglieri comunali. Questo, però, poco cambia perché il confronto comunque ci sarà e potrebbe trasformarsi in un evento poco piacevole per il primo partito di Roma e d’Italia. Anche perché il 5 novembre parte il processo cosiddetto di Mafia Capitale in cui sono coinvolti, oltre che agli uomini di Alemanno, il predecessore di destra di Marino, anche alcuni esponenti dei democratici.