L’Unione Europea: no accordi con Israele che riguardino i territori occupati nel 1967 Opposte reazioni di palestinesi ed israeliani

L’Unione Europea: no accordi con Israele  che riguardino i territori occupati nel 1967  Opposte reazioni di palestinesi ed israeliani

Futuri accordi tra l’ Unione europea ed Israele dovranno prevedere l’esplicita esclusione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e Gerusalemme Est, secondo una nuova direttiva UE descritta da un funzionario del governo israeliano come un vero e proprio “terremoto”.

Ad esempio i paesi dell’Unione non potranno più fornire borse di studio, finanziamenti e premi agli studenti israeliani a meno se provenienti da aree o appartenenti ad enti ed istituzioni basate in Cisgiordania e a Gerusalemme Est che, per l’Unione Europea sono al di fuori dello Stato di Israele.

La direttiva, che fa parte del quadro finanziario 2014-20, copre tutti i settori della cooperazione tra l’UE e Israele, tra cui l’economia, la scienza, la cultura, lo sport e il mondo accademico. Ne resterebbero fuori il commercio dei prodotti e delle merci originarie nelle aree con insediamenti di coloni israeliani.

La preoccupazione europea è che organismi israeliani nei territori occupati possano beneficiare del sostegno dell’UE e, quindi, le nuove linee guida operano una distinzione tra lo Stato di Israele e gli insediamenti non riconosciuti a livello internazionale nei territori occupati.
insediamenti
La mossa segue la decisione dei ministri degli esteri dell’Unione europea del dicembre scorso secondo la quale “tutti gli accordi tra lo Stato di Israele e l’UE devono inequivocabilmente ed esplicitamente indicare la loro inapplicabilità ai territori occupati da Israele nel 1967”. Tutti gli insediamenti israeliani sono, dunque, considerati illegali secondo il diritto internazionale.

“L’Unione europea sta cercando di costringere Israele ad adottare la sua posizione sugli insediamenti”, ha detto un funzionario israeliano, facendo intravedere già quale sarà la reazione di Tel Aviv alle ultime decisioni comunitarie.

Un altro funzionario israeliano ha detto che la divulgazione delle nuove linee guida significa provocare un vero e proprio “terremoto” sulle intese e gli accordi con la Ue.

Diverse le reazioni in campo palestinese da dove il rappresentante Hanan Ashrawi ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che “L’Unione europea sta andando oltre le dichiarazioni e le denunce per assumete delle decisioni politiche efficaci ed iniziative concrete le quali costituiscono un salto di qualità importante con un impatto positivo sulle possibilità di pace”.

La direttiva è stata una “grande errore”, ha dichiarato Ze’ev Elkin, vice ministro degli esteri israeliano, alla Radio dell’ Esercito israeliano. “Questo è combustibile per il negazionismo palestinese”.

John Balcony