Lo scandalo vaticano travolge anche qualcuno a Palazzo Chigi

Lo scandalo vaticano travolge anche qualcuno a Palazzo Chigi

Qualcuno di Palazzo Chigi è coinvolto in Vatileaks? E’ tutto ancora molto confuso, mentre una buona parte della cosiddetta grande stampa non scrive una riga in proposito. L’unico dato certo, per ora, è che Mario Benotti,  capo della segreteria particolare del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi si è dimesso dal proprio incarico perché sarebbe emerso un suo stretto legame con Francesca Chaouqui arrestata, e poi liberata, dopo un primo interrogatorio,  dalle autorità pontificie nell’ambito dello scandalo emerso a seguito della sottrazione di documenti vaticani e della loro divulgazione assieme, addirittura, ad intercettazioni di colloqui di Papa Francesco.

Uno scandalo subito denominato Vatileaks 2 perché richiama il Vatileaks 1, vicenda che riguardò un’altra fuga di documenti a danno di Papa Benedetto XVI e che, in qualche modo, contribuì alla maturazione finale della decisione sulle sue dimissioni.

Con la donna, a suo tempo apparsa come un vero e proprio astro nascente negli ambienti vicini al Vaticano, è finito agli arresti anche il monsignore Vallejo Balda, definito vicino all’Opus Dei, ex Segretario della commissione sulle finanze della Chiesa Cattolica.

Una brutta storia che sembrava riguardare solamente vicende interne al mondo d’oltre Tevere anche se nei giorni scorsi più di una voce si è levata a sottolineare l’esistenza di rapporti della Chaouqui con ambienti governativi e del cosiddetto mondo renziano.

Vatileaks 2 è una brutta storia che vede coinvolta la giovane anche in un’inchiesta della magistratura di Terni che chiama in ballo vicende legate all’introduzione illegale nei programmi della Diocesi umbra. E’ a tutto ciò sarebbero legate le voci su un possibile coinvolgimento del Benotti, ma senza che si riesca a capirci  qualcosa, grazie al solito sistema del dire e del non dire.

Viene immediato chiedersi, perciò, che cosa c’entri  con queste vicende  lui che ha un importante ruolo istituzionale a Palazzo Chigi e perché, al momento di lasciare il proprio posto Benotti, egli precisi: per il rispetto verso l’istituzione che rappresento e per far sì che io possa tutelarmi nelle sedi più opportune ho ritenuto corretto auto sospendermi dall’incarico”. E’ quindi necessario che egli si “auto tuteli”? E perché? In che storia è finito coinvolto?

Non è il caso che Palazzo Chigi spieghi come stanno realmente le cose per fugare ogni dubbio sul fatto che qualunque cosa Benotti abbia fatto sia stata frutto di sue autonome iniziative e non di altro e che, soprattutto, non ci sia un coinvolgimento di qualcuno che conta a Palazzo Chigi?