Lo scandalo dell’Agenzia Spaziale Italiana: il Presidente Enrico Saggese nega tutto e si dimette per le presunte mazzette degli appalti truccati

Lo scandalo dell’Agenzia Spaziale Italiana: il Presidente Enrico Saggese nega tutto e si dimette per le presunte mazzette degli appalti truccati

Lo “scandalo dello Spazio” miete la prima vittima. il Presidente Enrico Saggese lascia l’Agenzia Spaziale italiata che guidava dal 2009. Dunque dimissioni. L’iscrizione nel registro degli indagati assieme ad altre sei persone per una storia di tangenti aveva preso l’avvio dalla denuncia di un dirigente dell’Asi vittima di una serie di rotorsioni sul lavoro per aver respinto un tentativo di concussione per favore alcune ditte nell’assegnazione di diversi appalti. Da qui la “contrarieta” di chi, dall’interno della stessa Agenzia Spaziale, era d’accordo e vedeva così sfumare l’illecito guadagno preparato con con molta cura. Insomma, il dirigente con la sua “inopportuna” onestà aveva, per dire, “rotto il giocattolo” e per questo andava punito con severità, anche per servire da monito in futuro a chi la potesse pensare come lui.

Il mandato del Presidente è stato rimesso nelle mani del ministro dell’Istruzione e della Ricerca, Maria 1asi13 saggeseChiara Carrozza. “L’ing. Enrico Saggese – si legge in un comunicato – nel rispetto delle indagini in corso, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti contestatigli, nell’interesse dell’autorevolezza internazionale dell’Agenzia spaziale italiana, acquisita specialmente nell’ultimo quinquennio, e al fine di meglio difendere la propria integrità, onorabilità e prestigio, maturati in più di quaranta anni di attività nel settore spaziale, ha inviato al ministro vigilante una lettera di messa a disposizione il proprio mandato di presidente dell’Agenzia spaziale italiana, con effetto immediato”.

A dire il vero, che più di un qualcosa non girasse per il verso giusto all’interno dell’Asi era noto da tempo. Un certo odor di bruciato aleggiava nell’aria come si fosse in presenza di una forma di malcostume diffuso, 1asi16e niente affatto occasionale. E così la Procura di Roma, utilizzando per le indagini i militari del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza son riusciti a far luce su un meccanismo collaudato che vedrebbe coinvolte alcune ditte del Piemonte e del napoletano costrette e poi abituate a versar mazzette per ottenere commesse di lavori in seno all’Agenzia.

Ma l’indagine della magistratura ordinaria non è la sola ad aver messo nei guai Saggese e gli coinvolti nell’inchiesta. La Corte dei Conti, infatti, nell’esame della Relazione sulla gestione finanziaria dell’Asi per l’esercizio 2012 segnalava, tra l’altro, anche la necessità di chiarire una serie di “anomalie e illegimità” in tema di assegnazione di consulenze ed incarichi, oltre a troppe spese ae al mancato contenimento dei costi di gestione. I magistrai contabili, insomma, raccomandano, intanto, maggior vigilanza e attenzione da parte dei ministeri competenti. Come dire che l’Asi non avrebbe dimostrato di guardar bene da sola dentro se stessa, ovvero il sospetto che al timone ci fosse gente non proprio attenta a quelli che avrebbero dovuto essere i reali interessi dell’Agenzia, come nel caso dell’affidamento dei lavori per la costruzione della nuova sede.

Riccardo Marini