L’Imu può far deragliare Letta Il Pd sale al Quirinale da Giorgio Napolitano Possibile un accordo? Anche su altro… Berlusconi aspetta Napolitano per decidere

L’Imu può far deragliare Letta  Il Pd sale al Quirinale da Giorgio Napolitano  Possibile un accordo? Anche su altro…  Berlusconi aspetta Napolitano per decidere

Scambi di colpi tra il Pdl e il Pd sull’Imu. Tutto nasce dalla dichiarazione di Silvio Berlusconi che, smessi i panni del condannato, ritorna appieno ad occuparsi di politica con il suo cavallo di battaglia degli ultimi due anni. Quello che gli ha consentito di fare una rimonta, al limite del clamoroso, alle elezioni dello scorso Febbraio. Berlusconi ha detto in sostanza due cose: l’Imu non esiste più. Questo l’accordo su cui era basata la vita del Governo Letta.

Vi é una sola considerazione da fare: sull’Imu, Silvio Berlusconi, sta continuando a mantenere al suo partito la testa della “hit parade” nei sondaggi di opinione. Sfiorerebbe il 29 per cento. Il Pd arranca, di nuovo, distanziato. Poi, in effetti, si vedrà ma questa sarebbe la situazione.

Il Pd, del resto, preferisce dare meno importanza alla questione Imu per preoccuparsi più delle risorse da trovare ai comuni e per il finanziamento della Cassa integrazione. Al momento, sempre stando ai sondaggi, invece, gli italiani sembrerebbero più esser in sintonia con Berlusconi.
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Il Pd risponde, così, all’offensiva berlusconiana smentendo il presupposto che l’abolizione dell’Imu fosse alla base dell’accordo su cui é stato consentito, tre mesi fa, l’imprevedibile formazione dell’esecutivo guidato da Enrico Letta.

Lui, Letta, adesso, è la persona che maggiormente si trova stretta nell’attuale situazione. Proprio quando tutti si aspettavano una ventina di giorni di vacanza e, invece, si è costretti a scrutare il cielo per vedere se, con un improvviso acquazzone estivo a base di grandine, non se ne viene giù anche il governo delle “larghe intese”.

Che la situazione sia seria lo dimostra la convocazione dei vertici del Pd al Quirinale. Si sarebbe trattato di un pranzo, organizzato attorno al tavolo di Giorgio Napolitano, cui si sarebbero aggiunti il Segretario Pd, Guglielmo Epifani, i due capigruppo, Luigi Zanda e Roberto Speranza, la senatrice Anna Finocchiaro, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato.
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Il Presidente Napolitano vuole capire quali margini di manovra esistano sull’Imu che si è subito rivelato un potente inciampo per il Governo Letta, da lui tanto voluto.

La composizione della delegazione, cioè l’aggiunta della senatrice Finocchiaro, potrebbe anche far pensare che le questioni affrontate al Quirinale riguardino altro. La riforma elettorale per esempio.

La quale si porterebbe dietro la possibilità di andare a votare in tempi più rapidi del previsto. Qualcuno potrebbe anche spingersi a pensare che la chiacchierata informale tra Napolitano ed il Pd possa aver riguardato anche la valutazione delle possibilità concrete che si riesca a trovare una qualche soluzione al caso Berlusconi , il nostro soldato Ryan da “salvare”.
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Si tratta, però, di non far perdere la faccia a nessuno, nel trovare un qualche modo che possa “restituire l’agibilità politica” a Silvio Berlusconi, così come chiedono i seguaci del Pdl sin da prima dell’arrivo della sentenza della Cassazione.

Non è un caso che Silvio Berlusconi, dopo aver lanciato l’affondo sull’Imu dai termini ultimativi, ha fatto sapere che lui, comunque, aspetta le conclusioni delle riflessioni di Giorgio Napolitano.

Intanto, mentre si allargano le voci sulla possibile decisione che scenda in campo la figlia Marina, se proprio Berlusconi dovesse farsi i domiciliari, tutto il Pdl è compatto: pronto a tornare in campagna elettorale se non viene eliminata l’Imu come abbiamo sempre promesso.

Il ministro Sacconi è servito. Può ingegnarsi a delineare tutti gli scenari possibili che vuole, ma il messaggio è chiaro e diretto: l’Imu deve essere completamente eliminata. “La nostra battaglia sull’Imu, scrive Berlusconi in una nota distribuita ai giornali, è una battaglia di libertà. L’80 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie della casa in cui abitano e sulla casa fondano la certezza del loro futuro.
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Già nel 2008 il nostro governo cancellò l’Ici e l’impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell’accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese, è chiaro: l’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire”.

Dettagliatamente, poi, il capo del Pdl fa un’analisi dell’andamento del mercato immobiliare per giustificare che la cancellazione dell’Imu sarebbe necessaria anche all’economia complessiva del Paese: “ Secondo il rapporto immobiliare 2013 dell’Associazione Bancaria Italiana e dell’Agenzia delle Entrate, il mercato delle compravendite di immobili in Italia è letteralmente crollato nel 2012, facendo registrare il peggior risultato dal 1985.

Nello stesso 2012 si è avuto un calo record anche nel valore degli immobili, il secondo maggior calo dal 1980. Per gli ‘scettici dell’Imu’ sottolineiamo che nel 2011 gli occupati nel settore delle costruzioni erano 1.847.000, crollati a 1.694.000 a fine 2012, per effetto dell’introduzione dell’Imu da parte del governo Monti. Si sono persi 150.000 posti di lavoro solo nel settore delle costruzioni, senza considerare l’indotto.
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Quanto è avvenuto, di negativo, nel 2012 – ha concluso – ci porta a sostenere, a contrariis, che nel 2013 l’eliminazione dell’Imu consentirà di rilanciare il settore immobiliare.

La ragione è semplice: gli investimenti in edilizia hanno il più alto coefficiente di rilancio sull’economia. Stimolando l’edilizia si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita. Liberare adesso 4 miliardi, attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro”.

Brunetta ne fa addirittura un motivo di augurio di buone ferie: “Un messaggio agli italiani che si apprestano a partire, o che son già partiti: l’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli non si pagherà più, non si è pagata la prima rata, non si pagheranno altre rate nel 2013 e non si pagherà più per tutti gli anni a seguire, all’interno di una grande riforma che il governo si è impegnato a fare sulla tassazione di tutti gli immobili”.
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Enrico Letta non può che promettere una “sintesi entro fine mese” ed invita a “discutere nel merito” delle 9 proposte sull’Imu fatte dal ministro Saccomanni e “non fare polemiche”. Lui, però, sa benissimo che il Pdl sul punto Imu non intende ascoltare ragioni e meno che mai si preoccupa di studiare le nove proposte di Saccomanni.

La gente non vuole l’Imu e a poco serve arzigogolare su questo dato di fatto.

Giancarlo Infante