Libia: non partono i due italiani liberati. Dura polemica della moglie di uno degli uccisi

Libia: non partono i due italiani liberati. Dura polemica della moglie di uno degli uccisi

Non lasciano ancora la Libia i due italiani liberati. Contrariamente alle speranze e alla quasi certezza che Gino Pollicardo e Filippo Calcagno stessero nel giro di pochissime ore per essere trasferiti da Sabrata, dove i due ostaggi hanno ritrovato la libertà, in Italia, i due connazionali sono al momento impossibilitati a lasciare il paese nordafricano

Da quel che si sa, un piccolo aereo italiano sarebbe già giunto all’aeroporto della città libica per essere finalmente trasportati verso casa, ma non ha il permesso di imbarcare i due italiani e decollare.

Il loro viaggio di ritorno sarebbe ancora bloccato perché le autorità che controlla Sabrata esigerebbero di incontrare una delegazione del governo della vicina Tripoli prima di autorizzare il volo dei due italiani, dipendenti della ditta Bonatti, rapiti lo scorso luglio assieme ai colleghi Salvatore Failla e Fausto Piano, uccisi  a Sabrata nel corso di uno scontro a fuoco con il gruppo dell’Isis che sembra li avesse presi in custodia da tempo.

Ancora non è chiara la dinamica della sparatoria, così sono ancora sconosciute le fasi finali della prigionia di Pollicardo e Calcagno conclusasi con la loro liberazione. Secondo voci che giungono dalla Libia, i due in realtà si sarebbero liberati da soli o dati alla fuga quando i loro guardiani per qualche motivo da appurare hanno allentato la sorveglianza.

Dura polemica da parte della moglie di Salvatore Failla che comunica di essere lasciata all’oscuro di tutta la vicenda che riguarda suo marito, che nessun rappresentante delle istituzioni l’ha contattata e che, pertanto, al momento non è neppure informata su quando potrà riabbracciare almeno la salma del congiunto. Contesta, infine, il silenzio delle autorità italiane sul fatto che in Libia è stata svolta, o sta per essere svolta, l’autopsia senza la presenza di un esperto forense italiano.