L’ex ministro degli Esteri Renato Ruggiero del 2° governo Berlusconi è morto a Milano. Aveva 83 anni.

L’ex ministro degli Esteri Renato Ruggiero del 2° governo Berlusconi è morto a Milano. Aveva 83 anni.

Renato Ruggiero si dimise a soli 6 mesi dalla nomina perché in contrasto con la linea politica del Cavaliere. Ruggiero è stato anche direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio. Il ministro degli Esteri Emma Bonino, esprimendo il suo profondo cordoglio, ha ricordato come Renato Ruggiero “ha dato lustro come pochi alla diplomazia italiana”.

Nato a Napoli, è stato membro della Commissione Cee (1970-77), direttore generale della politica regionale della Cee (1973-77) e dal 1980 al 1984 rappresentante permanente dell’Italia presso la Cee. Renato Ruggiero svolse un ruolo di grande rilievo nella prima definizione dell’Unione economica e monetaria. Assunse successivamente le cariche di direttore generale del ministero degli Affari esteri (1984-85), segretario generale della Farnesina (1985-87), ministro del Commercio con l’Estero (1987-91) nei governi Goria, De Mita e Andreotti.

aaaRuggiero2Tra i numerosi altri incarichi ricoperti, Nato a Napoli, è stato membro della Commissione Cee (1970-77), direttore generale della politica regionale della Cee (1973-77) e dal 1980 al 1984 rappresentante permanente dell’Italia presso la Cee. Svolse un ruolo di grande rilievo nella prima definizione dell’Unione economica e monetaria. Tornato in Italia, ha assunto successivamente le cariche di direttore generale del ministero degli Affari esteri (1984-85), segretario generale della Farnesina (1985-87), ministro del Commercio con l’Estero (1987-91) nei governi Goria, De Mita e Andreotti.

Tra i numerosi incarichi ricoperti, è stato responsabile delle relazioni internazionali del gruppo Fiat (1991-93) e presidente dell’Eni nel 1999. Nel febbraio 2003 è stato nominato presidente del gruppo bancario Citigroup in Svizzera, e dal 2006 al 2008 ha rivestito l’incarico di consigliere per la Costituzione europea nel governo Prodi.

La sua esperienza di ministro degli Esteri del secondo gverno Berlusconi, dal giugno 2001 al gennaio 2002, si concluse con una dura polemica, in cui accusò di euroscetticismo molti ministri di quell’esecutivo. Un’uscita che non piacque ai politici, con il Cavaliere che arrivò ad attaccare Ruggiero, definendolo “un tecnico” che non può incidere “sulla linea politica”. Il capo della Farnesina a quel punto si dimise dall’incarico, in quello che fu definito un “cordiale colloquio” con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.

Red