L’Europa si sveglia su Grecia e migranti? Parte la flotta contro gli scafisti mentre arrivano in 2.500 su 15 barconi

L’Europa si sveglia su Grecia e migranti?  Parte la flotta contro gli scafisti mentre arrivano in 2.500 su 15 barconi

Le borse hanno deciso di credere sull’accordo tra Grecia e resto d’Europa. Atene dovrebbe ottenere più respiro nella riorganizzazione del suo debito. Sembrerebbe che, come hanno fatto da tempo intravedere gli incontri solo a tre del greco Tsipras con Angela Merkel e Francois Hollande, stanno delineando una soluzione politica al caso greco che tiene banco da mesi e mesi, facendo alzare il volo tutti gli uccelli del malaugurio  contro il futuro dell’Unione europea.

E’ chiaro, del resto, che il caso greco sia risolvibile solo a livello politico. Perché se le decisioni vengono lasciate a certi “contabili” che guidano le finanze europee e il Fondo monetario internazionale l’Europa se ne andrebbe a gambe all’aria per i quattro soldi che Atene deve restituire ai suoi creditori. Quattro soldi, ovviamente, se le cifre in ballo vengono messa a confronto con il bilancio complessivo dell’Unione, che ha ben altra consistenza e spessore.

Politiche dovranno essere anche le decisioni dei greci che dovranno, una volta scampato il pericolo del fallimento, dovranno decidersi a prendere dei provvedimenti in materia di conti pubblici e pensioni su cui è realmente necessario mettere le mani. Non è pensabile, infatti, andare avanti come Atene è andata avanti finora, come se ci fosse sempre un “Pantalone” in grado alla fine di far quadrare i conti. Così non è e sembra che i greci se ne stiano rendendo conto.

Adesso, bisognerà attendere pochi giorni che siano limate le ultime intese e vedere allontanare la fase più acuta della crisi che ha rischiato di sconvolgere l’Euro e l’assetto istituzionale dell’Unione a 28.

Schiarita anche sul fronte dei migranti, anche se non ci si dovrà meravigliare se sorgessero nuove polemiche e discussioni. L’Europa annuncia il via all’operazione in mare contro scafisti e trafficanti d’uomini. I toni sono gli stessi di tempo fa. In fondo siamo di fronte ad un annuncio che si ripete sin da quando si svolse nel Canale di Sicilia la drammatica vicenda dell’affondamento del barcone con 900 migranti a bordo che ha fatto esplodere nell’aprile scorso la questione dei flussi migratori che sempre più interessano le coste del Mediterraneo.

Ancora una volta non mancano punti molto oscuri e da chiarire sulla portata e organizzazione concreta della  EuNavFor Med, questo l’astruso nome della missione, che farà da copia alla missione internazionale contro la pirateria in Somalia. Con una differenza non di poco conto e cioè il supporto e l’approvazione dell’Onu.

Del resto, questo è un fenomeno che non sembra proprio avere soste. Nelle ultime ore sono stati recuperati su 15 barconi altri 2500 migranti che sono in corso di dislocazione in diversi porti italiani.

Così, mentre si deve ancora aspettare la decisione finale dei 28 su come saranno sistemati i 40 mila profughi destinati a vedersi riconoscere lo status di rifugiato politico, si tratterà di vedere se l’Europa deciderà di intervenire alla base dei problemi che determinano e favoriscono un’ondata di  migrazione che interessa centinaia di  migliaia di persone.