Letta: chi provoca la crisi sarà punito Berlusconi é d’accordo e non molla Promesso che ad Ottobre sparisce il “Porcellum”

Letta: chi provoca la crisi sarà punito  Berlusconi é d’accordo e non molla  Promesso che ad Ottobre sparisce il “Porcellum”

“Gli italiani puniranno tutti coloro che interporranno interessi personali a quello comune, che è quello di uscire dalla crisi”. Enrico Letta dal Meeting di Rimini si rivolge sia a Berlusconi, sia tanti dei suoi del Partito Democratico.

Un messaggio che “Il Giornale” della famiglia Berlusconi fa campeggiare a piena pagina sulla propria versione on line di poche ore dopo con l’aggiunta della diretta risposta di Berlusconi:“Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani. Andate avanti con coraggio, io resisto. Non vi farò fare assolutamente brutte figure. Prepariamoci al meglio”.

La risposta, in realtà, era stata anticipata dallo stesso Berlusconi nel corso di una telefonata fatta ad alcuni suoi sostenitori impegnati a raccogliere firme di solidarietà per lui.

Ovviamente, che lui resista, che non farà fare brutte figure e, soprattutto, il “prepariamoci al meglio”, hanno scatenato una ridda di speculazioni e di interpretazioni.
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La situazione, in effetti, è la stessa dello scorso 30 Luglio. Il giorno della conferma da parte della Cassazione della sentenza di condanna. E’ la stessa del successivo 13 Agosto quando Giorgio Napolitano ha riproposto la questione negli stessi termini di due settimane prima: “Di qualsiasi sentenza definitiva, e del conseguente obbligo di applicarla, non può che prendersi atto”.

Quindi, sempre da questo titolo e, soprattutto, dallo stato concreto degli atti, che si deve riparte.

Nel frattempo, c’è da notare un altro titolo, sempre da “Il Giornale”: “Non solo grazia: con la commutazione l’interdizione decadrebbe. La misura, prevista dall’articolo 87 della Costituzione, trasformerebbe la pena in una sanzione pecuniaria”.

Questa è una strada percorribile, solo perché già sperimentata con il direttore de “Il Giornale” la cui condanna fu commutata da Giorgio Napolitano in una sanzione pecuniaria da 15.532 euro? Ma è davvero percorribile?
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In ogni caso tutto fa pensare che Berlusconi si stia convincendo, o che i suoi provino a convincerlo, del fatto che la sua leadership può comunque essere esercitata anche senza rimanere in carica al Senato. Lo ricorda anche Giuliano Ferrara: :”Berlusconi è un leader anche senza seggio”.

Enrico Letta, intanto, ha interrotto delle ferie ridotte all’osso per incontrare uno spicchio importante di quel mondo cattolico che, parte nella parte, si trova addirittura diviso al proprio interno.
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All’ingresso del Meeting, infatti, Il Presidente del Consiglio ha trovato a fare gli onori di casa sia il Ministro della Difesa, Mario Mauro, sia il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi.

Entrambi, approfittano della forte battuta d’arresto subita da Roberto Formigoni costretto a gettare un occhio all’attività politica ed un altro alle carte che hanno in mano i giudici sulle sue vicende. Quelli di Cl dopo averlo esaltato per anni nei giorni di Rimini, ora, lo mettono ai margini.

Al punto di non aver riservato all’ex Governatore della Regione Lombardia neppure uno striminzito intervento ufficiale nell’arco di una intera, lunga settimana di discussioni. Cose che succedono quando cadi in disgrazia!

Mauro e Lupi, e della loro sincerità nessuno può dubitare, interpretano due diverse visioni di Cl sugli sviluppi della situazione politica italiana. Il primo, ha da tempo abbandonato il Pdl per impegnarsi nella costruzione di Scelta Civica del professor Monti. Lupi, invece, resta un convinto sostenitore di Berlusconi da lui sempre difeso a spada tratta.
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Le diverse prospettive di Mauro e di Lupi non debbono essere ridotte solo a tatticismo messo in atto da Cl per cercare di cadere comunque sempre in piedi. Il fatto è che tutto il mondo cattolico vive da tempo un grande travaglio. Già prima dell’arrivo di Papa Francesco.
In particolare, da quando si è avuta netta la percezione che il ciclo di Berlusconi stesse per giungere al suo termine. Al di là del fatto che questo termine scatti oggi o fra un anno.

Così, si avverte che Mauro fa suo completamente il messaggio di Letta: questo Governo non può cadere, qualunque cosa succeda a Berlusconi. Lupi,invece, è costretto ad essere più sfumato.
Non è un caso che Enrico Letta, intervenendo a Rimini, ha subito parlato di legge elettorale. Un tema fondamentale per quei partiti e movimenti che si richiamano al mondo cattolico.

Come il sistema elettorale ha, di fatto, distrutto la vecchia Dc, così uno nuovo potrebbe favorire la riaggregazione di gruppi, gruppetti e movimenti che nel corso del passato ventennio hanno continuato a rifarsi a quella esperienza democratico cristiana.
Letta ha annunciato che entro ottobre il “Porcellum” sarà abolito. Non si sbilancia sulle modalità, ma ribadisce: “E’ il cambiamento più urgente da fare”.
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Poi, rivendica quanto di positivo è stato fatto nel corso degli ultimi due anni presentando, in fondo, la sua fase governativa in linea di continuità e successione a quella di Monti: “Alla fine del 2011 saliva lo spread, sembrava la fine del mondo, in queste ultime giornate gli spread sono tornati indietro a prima di quel momento così drammatico. In questi due anni un percorso faticoso e doloroso si è compiuto”.

Allora, si deve andare avanti, anche proseguendo sulla linea delle “larghe intese”: “L’incontro non vuol dire che le differenze scompaiono. Fa paura solo a chi è incerto della propria identità e dei propri valori”.
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Per video messaggio è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che invece due anni fa intervenne di persona. Ha parlato soprattutto di giovani e di Europa: “c’è bisogno di essere uniti e più integrati di prima perché altrimenti l’Europa rischia di essere sommersa dal processo di globalizzazione e di perdere peso in modo drastico”

Giancarlo Infante