Le strade del vino: tra Roma e Frosinone c’è il “Cesanese”

Le strade del vino:  tra Roma e Frosinone c’è il “Cesanese”

La “strada”, realizzata nel 2006, è un insieme di itinerari territoriali dedicati ai temi della vite e del vino che si snodano in una zona territoriale che comprende alcuni comuni della Provincia di Roma e di Frosinone. Senza fini di lucro, l’obiettivo è quello di rafforzare la cultura della qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità, valorizzando le peculiarità enologiche, gastronomiche, storiche ed ambientali presenti nell’ambito della Strada del Vino Cesanese. Oltre a questa, le altre finalità della Strada del Vino rispondono all’esigenza e alla volontà di informare ed assistere gli associati, svolgendo direttamente ed indirettamente attività informativa e formativa volta alla valorizzazione del territorio. La Strada del Vino Cesanese organizza e coordina il lavoro di promozione dei singoli ed individua criteri standardizzati di qualità per tutti i soci.

Ad oggi la Strada del Vino Cesanese conta soci appartenenti a diverse tipologie di attività: aziende vitivinicole, singole o associate, aziende agrituristiche, aziende specializzate in produzioni tradizionali, enoteche, ristoranti, imprese turistico-ricettive, imprese artigiane, associazioni operanti nel campo culturale.

IL CESANESE DEL PIGLIO DOCG. Già doc nel 1973, il Cesanese del Piglio, o semplicemente Piglio, è diventato nell’agosto 2008 il primo prodotto docg del Lazio (denominazione di origine controllata e garantita). La zona di produzione ricade nella provincia di Frosinone e comprende tutto il territorio comunale di Piglio, Serrone e parte del territorio di Acuto, Anagni e Paliano. cesanese16Il forte legame con questo territorio è voluto già dal disciplinare: il 90 per cento delle uve utilizzate infatti devono provenire dal vitigno autoctono cesanese d’Affile. Il vitigno, spesso confuso con l’omonimo cesanese comune, è presente nella zona già dai tempi dei Romani. È proprio all’epoca della nascita della colonia romana che si fanno risalire le prime coltivazioni nella vallata, e la coniazione del termine “cesanese”. Dal territorio di Affile la sua coltivazione si è poi allargata ai comuni limitrofi.

IL CESANESE DI AFFILE DOC nasce ad Affile, un piccolo borgo ad est di Roma, a pochi chilometri dai Monti Simbruini e dalla Valle dell’Aniene. E’ prodotto con il 100 per cento di uva Cesanese di Affile, l’unico vitigno autoctono a bacca rossa del Lazio, da sempre coltivato in questi luoghi in vigneti collocati tra i 550 e 750 s.l.m., alcuni di oltre 40 anni di età. Grazie alle particolarità del territorio e del micro clima, il processo di maturazione conferisce all’uva le caratteristiche uniche.

Per perseguire gli standard qualitativi, la produzione di ogni vendemmia è limitata. Non supera le 5.000 bottiglie, così da ottenere un vino dal colore rosso rubino, profumo ampio e intenso, sentori di frutta rossa, nette sensazioni speziate e di frutti di bosco, valorizzate dall’affinamento in legno e dalla intrinseca freschezza. Caratteristiche inconfondibili, rese uniche da una fortunata miscela di clima, territorio e tradizione.

Percezioni e fragranze da abbinare a cibi dai gusti semplici e generosi: primi robusti, carni rosse, tartufi e formaggi di lunga stagionatura. E’ perfetto servito a 18°. Un patrimonio racchiuso nel “Cesanese di Affile”, un vino che la tradizione popolare fa risalire ai tempi della Roma Antica, quando i coloni romani, sedotti dall’ottimo clima, si dedicarono ad un’intensa opera di disboscamento per fare spazio a splendidi vigneti, (cesae: luoghi dagli alberi tagliati, da qui il nome del vitigno).

cesanese18 23574043_il-vino-del-lazio-tra-passato-presente-futuro-prima-parte-9La tradizione racconta che esso deliziò nei secoli il palato di Papi e Imperatori: segni tangibili di un legame antico, testimoniato persino dallo stemma araldico del paese, rappresentato con un tralcio di vite dai grappoli neri con un aspide attorcigliato sul tronco. Un vino la cui notorietà ha trovato eco lungo i secoli, fino a conquistare negli anni ’30 del Novecento i luoghi della cultura enologica con riconoscimenti internazionali, per poi ottenere la doc nel 1973.

Dopo questa data la produzione vive un momento di cris. Soltanto nel 2003 si riaccende l’entusiasmo per recuperare il prezioso patrimonio, e nell’Ottobre del 2004 si raccoglie l’uva con la quale sarà prodotta la prima etichetta “Cesanese di Affile doc”. L’iniziativa si estende sempre di più, incrementando la produzione, e nasce l’idea di valorizzare il territorio affiancando alla produzione del vino la promozione di prodotti tipici locali di altro genere. Come lo sviluppo del turismo rurale, grazie anche alle numerose bellezze artistiche della zona e a un ambiente naturale meraviglioso, ancora incontaminato.

Riccardo Marini