Le foto che inorridiscono il mondo. Dovremo vedere se riescono anche a smuoverlo

Le foto che inorridiscono il mondo. Dovremo vedere se riescono anche a smuoverlo

Su tutto resta come monito l’immagine del minuto bambino, probabilmente siriano, affogato sulla spiaggia turca di Bodrum. Una piccola e minuscola vita infranta anche per le nostre responsabilità.

Il mondo intero è attonito di fronte ad immagini che lasciano senza parole. Sono di quelle foto che non si vorrebbero mai pubblicare e mai vedere. Ma si tratta di  immagini destinate a racchiudere e a spiegare in un solo scatto vicende e tragedie che toccano migliaia, se non milioni di persone.

Il piccolo corpo inanimato su una famosa spiaggia del Mediterraneo sembra che almeno serva a smuovere gli animi dei potenti e di coloro che devono assumere delle responsabilità di fronte a tragedie che non piovono dal cielo e richiedono, invece, un’assunzione di responsabilità.

E qualcosa sembra muoversi, anche se precedenti esperienze invitano a non coltivare facili aspettative. Anche perché dall’Europa giungono segnali molto contraddittori in materia di migranti.

Germania, Francia ed Italia sembrano aver raggiunto la comune intenzione di premere sugli altri 25 paesi dell’Unione europea per trovare la soluzione all’incombente e travolgente problema dei flussi migratori che, oramai, sembrano travolgere gli equilibri consolidati in ogni parte dell’Europa. L’obiettivo resta quello di definire un accordo in base al quale si proceda alla definizione di una dislocazione dei migranti accolti nella maggior parte dei 28 paesi che fanno parte dell’Unione.

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Si parla della possibilità che vengano accolti in 120 mila, ma non dimentichiamo che dopo gli annegamenti dell’aprile scorso nel Canale di Sicilia non si era riusciti a definire l’accoglienza di 40 mila nell’arco dei prossimi due anni.

L’Ungheria,  determinata a risolvere il problema innalzando il filo spinato,  si trova con la propria capitale invasa dai profughi che però non hanno alcuna intenzione di rimanere nel paese centro europeo perché il loro sogno restano la Germania e la Gran Bretagna.

Nella Repubblica Ceca le autorità sono giunte a segnare con il pennarello sulle braccia dei migranti dei numeri identificativi sollevando l’indignazione mondiale per questa brutta idea che ha subito riportato alla mente i metodi nazisti che,  pure, la comunità non tedesca dell’allora Cecoslovacchia sperimentò duramente nel lungo e buio periodo dell’occupazione degli accoliti di Adolf Hitler.

L’Italia su richiesta di Berlino ha sospeso Schengen al Brennero, nel senso che ha intensificato i controlli dei passaggi alla frontiera con l’Austria per bloccare svariate centinaia di migranti che sono in transito verso la Baviera dove non sono ancora pronte le strutture per l’accoglienza. Così ci sta pensando la provincia di Bolzano a fornire un tetto e l’assistenza necessaria in attesa che  siano i risolti i problemi dei tedeschi.

Come abbiamo ricordato in altra parte del giornale, migliaia di famiglie dell’Islanda hanno deciso di accogliere 12 mila profughi mentre il loro governo si era limitato ad impegnarsi per l’accoglienza di solo 50 di loro

Insomma, in queste ore i comportamenti e le reazioni degli europei sono fortunatamente diversi di fronte ad un fenomeno che non siamo stati in grado di prevedere e di gestire.