La sentenza Berlusconi tra meno di 24 ore La Camera di Consiglio dalle 12 di giovedì Il Cavaliere: nel peggiore dei casi mi ricandiderò nel 2015.

La sentenza Berlusconi tra meno di 24 ore   La Camera di Consiglio dalle 12 di giovedì  Il Cavaliere: nel peggiore dei casi mi ricandiderò nel 2015.

Il clima d’attesa della sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi è spasmodico. La sentenza dovrebbe essere pronunciata nel pomeriggio di domani, giovedì 1 agosto. La camera di consiglio avrà infatti inizio alle 12. Resta un clima da stadio, a Piazza Cavour, a Roma, dove ha sede il massimo Tribunale italiano, cui spetta dire l’ultima parola, è gremita di giornalisti e curiosi come se si trattasse dei grandi casi degli ani ’50, prima dell’arrivo della televisione. Il professor Coppi che rappresenta il condannato, lo aveva de resto previsto.

In ogni caso si tratta di un evento mondiale. Al di là delle sue motivazioni e dei suoi contenuti. Molta gente neppure sa quali siano le vicende giudiziarie che riguardano questo processo. Quello che conta è che a questa sentenza siano legate le sorti di un uomo che, nel bene e nel male, ha regolato in maniera determinante i fatti politici, e non solo, del Paese per oltre vent’anni. E che ancora, sia pure in modo minore, detta l’agenda che scansiona la vita della politica e delle istituzioni italiane.

Comunque andrà a finire, dicono un po’ tutti, si tratterà di una sentenza storica nel senso che, per la prima volta, Berlusconi, che pure è stato condannato, inquisito e prescritto più volte, rischia di vedersi aggiungere alla pena detentiva anche interdizione dai pubblici uffici. Sarebbe costretto a decadere dal suo seggio al Senato. Ma il Cavaliere non demorde e dichiara: “nella peggiore delle ipotesi mi ricandiderò Premier nel 2015”. Chiara è la sua volontà di continuare a combattere.
berlusconi senato
Il Procuratore Generale della Cassazione ha, intanto, confermato tutto l’impianto accusatorio indicando nell’ex Primo Ministro il responsabile massimo della frode fiscale sui diritti tv realizzata da Mediaset e per la quale, con Berlusconi, sono condannate altre persone tra cui l’ex manager di Mediaset, Daniele Lorenzano, il produttore cinematografico Frank Agrama e l’ex manager Mediaset, Gabriella Galetto. Il Procuratore però ha chiesto la riduzione della interdizione per Berlusconi da cinque a tre anni.

Sembra però, ammessa la veridicità della dichiarazione attribuitagli, che Berlusconi speri in una ulteriore riduzione a 18 mesi di questa pena accessoria. La cosa gli consentirebbe di tornare a candidarsi a partire dal 2015,. Se nel corso di quell’anno si tornerà a votare. In ogni caso, egli potrà restare alla guida di Forza Italia che, nei progetti berlusconiani, riaprirà i battenti il prossimo Settembre.

Berlusconi, insomma, conferma tutte intere quella tenacia e quella caparbietà di carattere che gli hanno consentito, prima, di creare l’impero economico finanziario che guida, poi, di riuscire a rimanere saldamente alla guida del Centro Destra a dispetto di tutto e di tutti per un periodo dalla durata quasi “mussoliniano”.
letta_alfano
Le attese della sentenza, ovviamente, agitano il mondo politico italiano, nonostante tutte le dichiarazioni contrarie, del tipo “distinguiamo il caso personale di Berlusconi dai problemi più generali del Paese”.

E’ proprio così? Molte delle vicende politiche di questi giorni, invece, devono essere lette tendendo in considerazione, proprio, i diversi scenari che la sentenza può determinare.

I dissidi nel Pd trovano una spiegazione anche con questa storia, come del resto dimostrano le tante dichiarazioni di queste settimane. La conferma della condanna di Berlusconi può portare, infatti, diversi, distinti gruppi interni al partito di Epifani, anche in contrasto l’uno con l’altro, ad accelerare i processi interni. I quali, non ruotano più solamente attorno al caso Renzi, ma riguardano anche l’atteggiamento da tenere nei confronti del Governo Letta e, soprattutto, sono in relazione agli assetti interni chiamati ad una verifica con il rinnovo congressuale della Segreteria.
Oliviero
Il Centro è in un subbuglio completo. Dopo il dissidio aperto tra Mario Monti ed il portavoce della Lista Civica, l’ex Acli, Andrea Olivero, c’è il rischio che quest’ultimo venga sconfessato e costretto a dimettersi. Montezemolo è chiaramente insoddisfatto dei risultati elettorali e della conseguente situazione. Pieferdinando Casini, dopo la grande delusione delle elezioni di Febbraio e le contestazioni interne all’Udc, si appresta a nuovi giri di valzer. Cosa che sta, di fatto, contribuendo all’implosione politico parlamentare del gruppo legato all’ex Primo Ministro Monti.

Tutto lo scenario politico, dunque, sconta la prospettive del dopo sentenza Berlusconi e la possibilità che, come sua conseguenza, cambi la direzione del vento verso cui soffia la politica italiana.
deputati pdl
Certo, il partito maggiormente in fibrillazione in queste ore è il Pdl. I più fanatici sostenitori del Cavaliere Senatore vorrebbero alzare la barricare e svuotare le camere parlamentari se si confermasse in Cassazione la condanna. Altri, forse la maggioranza?, invece, non ci pensano neppure e vorrebbero, invece, cominciare ad individuare una strategia politica che consenta al Centro Destra di sopravvivere, ammesso che sia possibile, anche indipendentemente da Silvio Berlusconi.

Giancarlo Infante