L’Aquila: conferma condanne per casa dello studente. Cancellate altre condanne

L’Aquila: conferma condanne per casa dello studente. Cancellate altre condanne

La Corte di Cassazione ha deciso in modo diverso sulle sentenze relative ai crolli provocati dal terremoto de l’Aquila. Prima è giunta la notizia dell’annullamento della condanna di un ingegnere per la morte di 13 persone avvenute il  6 aprile del 2009 nel crollo di un edificio di Via d’Annunzio.

La suprema Corte ha stabilito che  si dovrà svolgere nuovamente il processo d’appello che portò alla condanna ad un anno e tre mesi dell’ing. Fabrizio Cimino accusato di omicidio colposo plurimo per i lavori di restauri del palazzo crollato svolti nel 2002 nel corso dei quali  non avrebbe notato “palesi criticità” dell’edificio che era stato edificato nel 1961.

In primo grado, il professionista era stato condannato alla pena di tre anni dal tribunale del capoluogo abruzzese. Ora il nuovo processo d’appello si dovrà tenere presso il Tribunale di Perugia, sulla base delle valutazioni che la Suprema corte renderà note nei prossimi mesi. Il processo, così, adesso è a rischio di prescrizione i cui termini dovrebbero scadere, infatti, nel prossimo ottobre.

Successivamente, la Cassazione ha invece confermato la condanna di coloro che sono stati ritenuti i responsabili della distruzione della Casa dello studente in cui morirono alcuni giovani dopo che era stato segnalato il pericolo per la staticità dell’edificio in cui si erano aperte delle crepe nei mesi precedenti il sisma.