L’Agenzia delle Entrate fa i controlli in costume, o scarponi nei posti di vacanza

L’Agenzia delle Entrate fa i controlli  in costume, o scarponi nei posti di vacanza

Grande clamore mediatico per un centinaio di controlli fatti dall’Agenzia delle Entrate nelle località italiane più famose per il turismo. Portofino, Capri, Cortina, Taormina. Le solite insomma. Sembra che l’obiettivo fosse quello di far passare un week end a qualche ispettore al mare o in montagna per poi poter ricordare che qualcuno è sempre pronto a controllare gli scontrini, libri contabili e ad inserire negozianti e clienti nel famoso redditometro. Ispettori in costume da bagno o con gli scarponi ai piedi, insomma.

Quanto vada presa sul serio questa operazione, la cui portata è stata ridimensionata dalla stessa Agenzia, con gli stessi giornalisti contattati perché riprendessero la notizia, non è dato di sapere visto che, appunto, si è parlato di pochi controlli, nell’ordine di circa una decina a località.

E’ stato spiegato che non si è trattato di interventi di massa, ma mirati ed effettuati sulla base di numerose informazioni ricevute che facevano ritenere a “rischio” i soggetti controllati. Su dati già noti, insomma.
C’era bisogno di fare tutta questa pubblicità, allora, ad una normale operazione che tutti quanti noi ci auguriamo sia svolta tutti giorni e dappertutto? Non solo nei posti più affollati e una volta ogni morte di papa.
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Giusto per finire sui giornali e, magari, per deprimere ancora di più un andamento economico che avrebbe bisogno di una vera caccia all’evasione, fatta nei posti giusti e indirizzandosi verso gli obiettivi giusti. Quelli che in questi giorni sono chiusi …visto che banche, finanziarie e grandi imprese nei week end non sono aperte.

Red