La polizia ucraina assalta a Kiev la piazza Maiden. Idranti, mezzi blindati, cariche e fuoco alle tende dei dimostranti. 13 morti e centinaia di feriti mentre non si placa la violenza. Il mondo preoccupato

La polizia ucraina assalta a Kiev la piazza Maiden. Idranti, mezzi blindati, cariche e fuoco alle tende dei dimostranti. 13 morti e centinaia di feriti mentre non si placa la violenza. Il mondo preoccupato

L’ultimatum per lo sgombro della grande piazza Maiden divenuta il simbolo della contestazione antigovernativa ucraina contro il Presidente Viktor Yanukovich era stato annunciato dalle autorità di Kiev per le 17, con l’avvertimento che alle 18 sarebbe intervenuta la polizia con la forza. E così è stato, poiché i manifestanti non si sono allontanati. Sono arrivati tre mezzi corazzati e sono di nuovo esplosi ancora più violenti gli scontri tra gli agenti e i dimostranti. Le forze di sicurezza hanno cominciato ad usare gli idranti contro la folla, nel tentativo di disperderla. E’ stata poi la volta delle cariche degli agenti che hanno poi dato alle fiamme le tende che da tre mesi avevano trasformato la piazza Maidan in un accampamento presidiato giorno e notte. Un grande falò che lancia sinistri bagliori nel buio della notte. Il bilancio si è aggravato. Ora si parla di almeno 13 morti, 7 i civili e 6 uomini delle forze di polizia. Centinaia i feriti.

1dimostranti kiev10Sembrava che in Ucraina ci si avviasse verso la calma, ma il fuoco covava sotto le ceneri. E improvvisamente per tutta la giornata erano scoppiati nuovi violenti e cruenti scontri tra polizia e manifestanti nelle strade del centro di kiev. Il bilancio si era fatto presto pesante, con 6 morti e circa 150 feriti. I primi incidenti erano scoppiati quando gli agenti avevano impedito ai dimostranti di avvicinarsi al Parlamento dove si discute di riforma costituzionale per limitare lo strapotere del Presidente Viktor Yanukovich.

Cinque dei primi sei morti sarebbero stati tra i civili, metre la sesta vittima, invece, è stata il primo dei poliziotti caduti. Due dei morti sarebbero già stati identificati in Serghii Didik, consigliere comunale in una città della regione di Ivano Frankivsk, nell’Ucraina occidentale, e di Volodimir Kishuk di Zaporizhia, dell’Ucraina sud-orientale. Tra i 150 feriti anche una quindicina di giornalisti, tra cui inviati delle Agenzie Associated Press e Reuters.

1dimostrazioni kiev11Le autorità ucraine avevano poi lanciato l’ultimatum ai manifestanti di sgombrare la zona del centro città entro le 17, ora di Kiev, pena l’intervento con la forza, mentre centinaia di agenti in tenuta antisommossa assediavano piazza Maidan. La metropolitana era stata chiusa nel tratto urbano della città .”Avvertiamo le teste calde dell’opposizione: il potere ha i mezzi per ristabilire l’ordine – si leggeva nel primo pomeriggio in una dichiarazione congiunta del ministero dell’interno e dei servizi speciali – e saremo costretti a ricorrere a misure più forti se le violenze non cesseranno improrogabilmente entro le ore 18″.

Subito dopo l’annuncio dell’ultimatum, il leader dell’opposizione ucraina, Vitali Klitschko, certo dell’attacco, aveva invitato le donne e bambini presenti a lasciare la piazza. Mentre da parte governativa si cercava di calmare, invano, la tensione con l’annuncio per domani mercoledì di un incontro tra il presidente ucraino Yanukovich e i leader dell’opposizione, la Russia dava la colpa all’Occidente di aver incoraggiato i manifestanti a provocare disordini. Forte è la preoccupazione internazionale per la situazione e Waschington lancia un duro monito al presidente ucraino.

Veronica Gabbuti