La Merkel un pò come Bersani: prima, ma non stravince. Le mancherà una manciata di voti per riuscire a governare da sola a Berlino?

La Merkel un pò come Bersani: prima, ma non stravince. Le mancherà una manciata di voti per riuscire a governare da sola a Berlino?

La Cancelliera Merkel rischia di dover prendere in prestito la frase oramai passata alla storia di Pierluigi Bersani: “siamo arrivati primi ma non abbiamo vinto”. La Germania non è però l’Italia e la frase dell’ex leader del Pd potrebbe essere un pò modificata: “non abbiamo stravinto!”. Lei guiderà, per la terza volta consecutiva, il Governo della Germania.

L’accoppiata Cdu e Csu della signora Merkel ha guadagnato molti punti rispetto alle ultime elezioni. Non però fino al punto di toccare quel 43 per cento che avrebbe significato la possibilità di avere la maggioranza da sola al Bundestag. I 295/ 296 seggi che sembrano arrivare alla leader democristiana non sono i 301 che le servirebbero.

Sin dagli exit poll, l’andamento è lo stesso, confermato anche dalle successive proiezioni: i liberali della Fpd sono sotto la soglia di sbarramento del 5 per cento e, quindi, non aggiungono quella manciata di seggi che avrebbe consentito di ripetere l’esperienza degli ultimi quattro anni dell’accoppiata con i democristiani ed i cristiano sociali.

I liberali hanno provato a cavalcare alcune tendenze antieuropeiste e ne stanno pagando il prezzo. In parte, a vantaggio dell’AFD, completamente antieuropeista, e in parte per la crescita dei più moderati e accorti Cdu e Csu. I tedeschi si dimostrano non contro l’Europa, ma a favore dell’Europa che piace e che fa comodo a loro. E’ una cosa profondamente diversa.
manifesti eltorali germania
Che gli elettori abbiano capito l’importanza della battaglia e delle sue conseguenze lo dimostra il forte aumento dell’affluenza al voto, circa il 7 per cento. Evidentemente, questa ha pagato più la Merkel che i suoi avversari socialdemocratici. Anche loro sono aumentati, ma non al punto di impensierire la Cancelliera. Exit poll e proiezioni li fanno oscillare costantemente attorno al 25 per cento. Hanno perso e sono arrivati secondi. Sono costretti ad aspettare fino all’ultimo voto per avere la conferma che saranno chiamati da una più forte Merkel a fare la “grande coalizione” con lei.

Sinistra estrema e verdi continueranno a fare da comprimari con scarsa voce in capitolo. I primi con l’8,6 per cento, i secondi con l’8,4.

Giancarlo Infante