La Legge di Stabilità introduce le società benefit. Amalfitano: «Siamo ad una svolta»

La Legge di Stabilità introduce le società benefit. Amalfitano: «Siamo ad una svolta»

Sabato 28 maggio la Cittadella delle Imprese di Taranto ha organizzato un convegno sul tema delle “società benefit”, una nuova forma giuridica introdotta dalla Legge di Stabilità. All’incontro ha partecipato il senatore Mauro Del Barba, che nel 2015 aveva proposto il disegno di legge dal titolo “Disposizioni per la diffusione di società che perseguono il duplice scopo di lucro e di beneficio comune”.

Ultima Edizione ha intervistato l’onorevole Domenico Amalfitano, presidente del Centro di Cultura “Lazzati” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha organizzato il convegno di Taranto.

In cosa consistono le società benefit?

«Le società benefit sono una figura che emerge da una proposta di legge del senatore Del Barba, poi confluita nella Legge di Stabilità. Si tratta di una figura di impresa il cui scopo non è semplicemente quello del profitto, ma che ha una funzione di attenzione al sociale, al bene generale. Quindi una figura di impresa che punta certamente ad un guadagno, ma anche ad una dimensione di relazionalità forte con il territorio. Le società benefit rappresentano una creazione di tipo economico, ma anche una realizzazione di tipo valoriale. Credo che venga fuori un nuovo concetto di impresa e un nuovo concetto del capitalismo e dell’economia: siamo ad una svolta, perché mi sembra importante che a creare il mercato non siano solo il profitto e lo scopo economico e si abbia l’obiettivo di portare nel mercato certi valori sociali che non appartengono alle condizioni imposte all’impresa, ma che diventano compito stesso dell’impresa. Fino ad ora avevamo l’impresa e la responsabilità sociale di impresa, cioè quello che l’impresa doveva osservare affinché quello che era il profitto non diventasse anche un danno. Ora questa concezione ristretta lascia il posto ad una più ampia e non c’è più l’economia dei due tempi: prima si cerca di trarre risorse e poi semmai di riparare i danni delle risorse; adesso la responsabilità sociale di impresa diventa contemporaneamente azione economica ed azione sociale».

 Amalfitano, Del Barba

Amalfitano, Del Barba

Le società benefit possono portare alla configurazione di un nuovo paradigma economico?

«Certamente. Non solo configurano un nuovo paradigma economico, ma anche una nuova economia, dentro la quale vive la tensione stessa della società, la relazione, il bene relazionale. Non c’è più solo l’economia che si basa sull’avere e sul ricavare, ma c’è un’economia che diventa anche creazione di valore. Quindi si crea anche un paradigma diverso dello sviluppo e della categoria dello sviluppo».

Qual è stata l’importanza del convegno del 28 maggio?

«Abbiamo messo in piedi una specie di gruppo di studio che appartiene alle categorie degli imprenditori, dei commercialisti, dell’università e del sindacato, tutto ciò che oggi rappresenta la cosiddetta società civile. Inoltre questa iniziativa è nata in un territorio che certamente ha bisogno di un nuovo tipo di sviluppo e di un nuovo modo di fare economia, essendo stata la nostra economia basata su quello che potremmo oggi definire come sfruttamento del territorio, per cominciare ad essere un’economia che oltre al profitto produca anche valore. Abbiamo bisogno di ritrovare sul territorio non solo il guadagno, ma anche la relazione, il rapporto con il territorio. Pensiamo al mega insediamento dell’acciaio: abbiamo bisogno di ricostruire un territorio che prima o contemporaneamente al valore economico, certamente interessante, ha necessità anche di una dimensione di capacità relazionale; abbiamo bisogno di misurarci non soltanto in un’economia della quantità, ma soprattutto in un’economia della qualità del vivere».