La Grecia licenzia gli olimpionici, 900 persone assunte per meriti sportivi. Mancano i soldi, via dal posto fisso.

La crisi copisce tutto e tutti. In conseguenza di ciò, dal ministero un altro degli annunci, giusti, ma sempre oltremodo devastanti per gli interessati: “non possiamo fare privilegi per nessuno, ma faremo di tutto per riassorbirli presto”. La cosiddetta Troika è decisa e dura, e non fa sconti proprio a nessuno. Una medaglia d’oro alle Olimpiadi, neppure ad Atene che ne è la storica patria da un paio di millenni, non è più un buon motivo a garantire illimitatamente stipendio e assistenza dalla pubblica amministrazione.

La legge, vecchia di 15 anni, garantiva finora uno stipendio appunto a 900 campioni nazionali dello sport di Atene. Assunti e inquadrati in genere con il compito di promuovere in Grecia e nel mondo le rispettive discipline e utilizzati come “testimonial” per reclamizzare il Paese.

Red