L’ Oceano Pacifico fu scoperto 500 anni fa Ora è baricentro commerciale del pianeta

L’ Oceano Pacifico fu scoperto 500 anni fa  Ora è baricentro commerciale del pianeta

L’Oceano Pacifico fu scoperto dallo spagnolo Vasco Núñez de Balboa. A 38 anni Balboa comandava una spedizione militare nelle acque dei Caraibi, e mentre costeggiava Panama e Costa Rica, ebbe l’idea di salire a piedi su alcune colline spartiacque con l’Atlantico. Esattamente 500 anni fà, il 25 settembre del 1513, attraversando l’istmo centro-americano vide per la prima volta le acque di un grande mare fino ad allora sconosciuto. Il nuovo mare venne chiamato “Mare del Sud” In quei giorni egli capì così che l’ammiraglio genovese Cristoforo Colombo, scopritore dell’America nel 1492, non sarebbe mai potuto arrivare a toccare le coste dell’Asia, perché oltre l’Atlantico si trovana il nuovo Oceano. Balboa non poteva sapere di trovarsi di fronte alla più grande distesa d’acqua del pianeta.

aaapacifico4Al nuovo mare, il nome Pacifico, venne poi dato nel 1519 da Ferdinando Magellano, il quale navigando verso il sud atlantico lungo le coste dell’Argentina, trovò lo stretto che oggi porta il suo nome. Oltre lo stretto, dalle coste cilene del Pacifico, la spedizione composta da tre navi spagnole realizzò la prima navigazione intorno al mondo. Come è noto, Magellano fu ucciso nelle isole Filippine. Solo una nave, la “Vittoria”, fece ritorno a Cadice dopo tre anni. Tra l’equipaggio ridotto ad una ventina di marinai, si trovava anche il vicentino Antonio Pigafetta che scrisse il diario del primo viaggio intorno al mondo.

L’Oceano Pacifico è il “mare” più esteso del pianeta. Bagna tre continenti, Asia, Oceania e Americhe. aaapacificoLa superficie è di quasi 166 milioni di km quadrati, un volume di 715 milioni di km cubi di acqua salata, la profondità massima è di 11034 metri presso le Isole Marianne, mentre quella media è di 4270 metri. L’Oceano Pacifico occupa circa un terzo della superficie terrestre. Si allunga da nord a sud per circa 15.500 km. Comprende il mare di Bering, nell’Artide, e si spinge verso sud fino ai margini ghiacciati del mare di Ross, nell’Antartide. La maggior larghezza in senso est-ovest viene raggiunta a circa 5 gradi di latitudine nord, con una distanza di 19.800 km dall’Indonesia alle coste della Colombia.

In tempi preistorici, nel Pacifico vi furono importanti migrazioni umane, prima tra tutte quella dei Polinesiani. Da Tahiti fino alle Hawaii e la Nuova Zelanda. Nel XVI secolo, l’esplorazione fu condotta aaapacifico100principalmente dalla Spagna, con navi che raggiungevano le Filippine, la Nuova Guinea e le isole Solomon. Durante il XVII secolo, la scena fu dominata dagli olandesi; Abel Janszoon Tasman scoprì nel 1642 la Tasmania e la Nuova Zelanda. Il XVIII secolo vide l’esplorazione russa in Alaska e nelle isole Aleutine, i francesi in Polinesia, e gli inglesi con tre viaggi del leggendario capitano James Cook. L’imperialismo crescente del XIX secolo culminò nell’occupazione della maggior parte del Pacifico da parte delle potenze occidentali. La nave esploratrice HMS Beagle portò importanti contributi scientifici negli anni attorno al 1830, con a bordo Charles Darwin. Un’altra nave famosa fu la HMS Challenger. Anche se gli Stati Uniti presero le Filippine nel 1898, nel 1914 il Giappone controllava la maggior parte del Pacifico occidentale, e occupò molte altre isole durante la Seconda guerra mondiale. Alla fine della guerra, l’oceano era dominato dalla marina militare americana.

aaapacifico103Il passaggio tra Pacifico e Indiano segue convenzionalmente una linea che dalla Malesia, passa per Sumatra, Giava, Timor, l’Australia a capo Londonderry, e Tasmania. Da qui, per il meridiano di capo South East, il 147° E, raggiunge l’Antartide. L’Oceano Pacifico contiene circa 25.000 isole (più di quante ce ne siano in tutti gli altri oceani messi insieme), la maggior parte nell’emisfero sud. Lungo i bordi del Pacifico si trovano molti mari. I più grandi, verso ovest, sono: il mar Cinese orientale; il mar Cinese meridionale; il mar del Giappone; il mare di Sulu; il mare di Celebes; il mar di Tasmania; il mar Giallo.

Attualmente l’area del Pacifico è il baricentro economico commerciale del pianeta. Comprende diciassette stati indipendenti: Australia, Figi, Giappone, Kiribati, le isole Marshall, Micronesia, Nauru, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Filippine, Samoa, le isole Salomone, Taiwan (disputata dalla Repubblica Cinese), Tonga, Tuvalu e Vanuatu. Undici di queste nazioni sono totalmente indipendenti solo dal 1960. Le isole Marianne del Nord hanno un proprio governo, ma dipendono dagli Stati Uniti per la politica estera, e le isole Cook e Niue hanno una relazione simile con la Nuova Zelanda. Inoltre nel Pacifico si trova lo Stato americano delle Hawaii e numerosi territori e possessioni di Australia, Cile, Francia, Giappone, aaapacifico102Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Lo sfruttamento delle risorse minerarie del Pacifico è ostacolato dalle grandi profondità dell’oceano. Nelle acque basse, al largo delle coste australiane e neozelandesi, vengono estratti gas naturale e petrolio. La risorsa maggiore è la pesca. Le acque costiere dei continenti e delle isole più temperate forniscono salmoni, sardine, pesce spada e tonno, più numerosi crostacei. Nel 1986, le nazioni che fanno parte del Forum del Sud Pacifico, hanno dichiarato l’area libera dal nucleare, nel tentativo di fermare gli esperimenti atomici e di prevenire lo stoccaggio delle scorie nucleari in mare.

Franco Guarino