Isis sembra guadagnare sostegno dei sunniti in Iraq. Per gli Usa hanno perso 10 mila uomini

Isis sembra guadagnare sostegno dei sunniti in Iraq. Per gli Usa hanno perso 10 mila uomini

La denuncia viene dalla Tv araba Al Jazeera: un certo numero di sceicchi a capo delle tribù sunnite della provincia irachena di Anbar, il cui capoluogo è la città di Ramadi, hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico dell’Iraq e il gruppo Levante, conosciuto da noi come Isis e dal mondo arabo come Daesh.

La decisione sarebbe addirittura annunciata con una dichiarazione ufficiale da uno degli sceicchi più autorevoli, Ahmed Dara al-Jumaili. Non sarebbe, però, ancora chiaro se il giuramento di fedeltà è frutto di una scelta politica o di una costrizione sulla base del ferreo controllo esercitato nel territorio dagli uomini di Califfato.

La notizia è stata accolta a Baghdad con una notevole preoccupazione da parte delle autorità governative di estrazione sciita perché potrebbe rappresentare, dice Al Jazeera, il segno della sfiducia dei maggiorenti sunniti sulla reale capacità di riconquista del territorio finito in mano all’Isis ed il sospetto in loro generato dal sempre più ampio coinvolgimento nelle operazioni sul terreno delle milizie sciite.

Questa situazione sembrerebbe cozzare con quanto emerso nel corso del recente vertice parigino che ha riunito i 20 paesi che si sono coalizzati per contrastare l’Isis.

Secondo le cifre diffuse a Parigi, dove la Francia ha confermato il suo ruolo preminente all’interno dell’Unione europea nelle relazioni con i paesi sunniti, sarebbero più di 10.000 i combattenti dello Stato Islamico uccisi a seguito degli interventi della coalizione internazionale soprattutto in Iraq. Interventi, esclusivamente di carattere aereo, che hanno suscitato numerose critiche e perplessità sulla reale capacità di portare a risultati efficaci a favore della coalizione.

E’ stato il Vice segretario di Stato americano, Antony Blinken, intervenuto in sostituzione del Segretario di Stato John Kerry, costretto a letto e operato al femore dopo un caduta dalla bicicletta, a rendere note le cifre che dimostrano, invece, l’efficacia dell’intervento contro l’Isis, o Daesh.

Al vertice era presente anche il Primo ministro Iracheno, Haider al-Abadi, uno di coloro che aveva più apertamente espresso le proprie perplessità sulla strategia adottata dalla coalizione internazionale, guidata dagli Usa.
Secondo Blinken, l’Isis avrebbe perso il 25% del territorio controllato in Iraq da quando sono iniziati gli attacchi aerei della coalizione lo scorso mese di agosto 2014, periodo nel quale, comunque, le milizie estremiste hanno ottenuto anche importanti successi come la conquista della città di Ramadi.