In due evadono a Roma dal carcere di Rebibbia segando le sbarre e calandosi con lenzuola annodate. Come nei vecchi film

In due evadono a Roma dal carcere di Rebibbia segando le sbarre e calandosi con lenzuola annodate. Come nei vecchi film

Come nei migliori film anche nella realtà si può evadere da un carcere, moderno ne sorvegliato come Rebibbia usando metodi che funzionavano solo al cinema. Erano da poco scoccate le 23 di ieri sera martedì 11 febbraio quando due detenuti romani, Sergio Di Palo e Giampiero Cattini, di 35 e 41 anni, in carcere per scontare una condanna a 4 anni per reati di droga, hanno messo in pratica il loro piano di fuga. Un piano semplicissimo, certamente preparato da tempo, ma non per questo poco clamoroso. Sbarre segate e lenzuola annodate, poi giù lentamente dal terzo piano dell’edificio, da qualche tempo inutilizzato.

I due detenuti hanno approfittato del fatto che nella struttura dove erano rinchiusi ospita solamente 47 reclusi e nessuno prima di loro aveva mai tentato la fuga. Un episodio increscioso sul quale il nucleo investigativo del Dap ha aperto le sue indagini per ricostruire i particolari della sorpendente evasione. Al momento a Roma e nel Lazio sono stati istituiti posti blocco per rintracciare i due detenuti che si son dati alla macchia. Le ricerche sono state estese a tutto il territorio nazionale

Riccardo Marini