Impresa Nibali al Tour. Oggi la mitica Alpe d’Huez. Litigio con Froome

Impresa Nibali al Tour. Oggi la mitica Alpe d’Huez. Litigio con Froome

Vincenzo Nibali: grande. Dove fu grande nel 1948 Gino Bartali. Sul Col de la Croix de Fer, il campione messinese riscatta un intero Tour che si è messo subito male per lui. Ha dovuto stringere i denti per tanti giorni per ingranare, ma alla fine ha dimostrato di essere un campione vero.

A un certo punto, nella tappa più dura del Tour 2015,  ha staccato tutti, ha ripreso Rolland che se ne era andato in fuga ed ha resistito al ritorno di Quintana, l’unico che sembrava avere le gambe per competere con Nibali. Alla fine le braccia alzate sono quelle del campione italiano che non riuscirà a bissare il successo dello scorso anno, ma resta sempre tra i migliori del mondo.

Unica nota stonata la litigata, non provocata da Nibali, con Froome. La maglia gialla ha contestato al messinese di essere scattato quando a lui è saltata la catena. Nibali, che non vuole riferire gli insulti ricevuto dal kenyano- britannico sostiene, invece, che lui non si era proprio accorto della difficoltà del rivale. In ogni caso, erano a decine di chilometri dall’arrivo, ma si può capire che Froome se l’è vista brutta ed ha reagito male. C’é comunque da aggiungere che quando Nibali si è trovato in difficoltà nei primi giorni di questo Giro di Francia non è che si è vista molta solidarietà. E’ la storia, la vita e l’essenza del ciclismo che non si può esaltare solo quando fa comodo.

Comunque, alla fine è Nibali. Un Nibali da cui tutti si aspettano oggi un altro acuto nella tappa che, di fatto, chiude il Tour. Si va all’Alpe D’Huez che ha reso leggendari tanti campioni, anche quelli italiani. Su tutti Coppi e, soprattutto, l’indimenticabile Pantani.