Immagini shoch su esecuzione soldati siriani da parte dei ribelli. Da San Pietroburgo conferma delle divisioni internazionali. Lavorato fino a tarda notte

Immagini shoch su esecuzione soldati siriani da parte dei ribelli. Da San Pietroburgo conferma delle divisioni internazionali. Lavorato fino a tarda notte

Il New York Times pubblica in prima pagina l’agghiacciante foto dell’esecuzione di sette soldati siriani da parte dei componenti della formazione “Jund al Sham” che combatte contro il Presidente Bashar al-Assad. Sembra che si tratti un’immagine tratta da un filmato, probabilmente realizzato dagli stessi terroristi, e mandato in onda anche dalla Rai nel Dicembre 2012.

Non si tratta, pertanto, di uno “scoop” assoluto del quotidiano newyorkese. Ma poco cambia la realtà violenta che impregna tutto il conflitto siriano. Questo “Jund al Sham”, che significa Soldati del Levante, è un relativamente nuovo gruppo salafita jihadista, con tanto di pagina Facebook, fondato nella città siriana di Homs lo scorso anno. Secondo voci tutte da verificare sarebbe guidato da Abu Suleiman al Muhajir che potrebbe costituire il nome fittizio di uno straniero di cui si ignora la vera identità.

Si tratta, in ogni caso, di una formazione legata ad al-Qaeda. Il nome della formazione, infatti, è lo stesso di quello di altri due gruppi. Il primo, formato in Afghanistan nel 1999 da siriani, libanesi e palestinesi legati a Abu Musab al-Zarqawi fondatore di al- Qaeda in Iraq ed ucciso nel corso di un bombardamento americano.
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Il secondo, nato nel campo di rifugiati palestinesi libanese di Ain al-Hilweh nel 2004 è considerato responsabile di numerosi attacchi contro le milizie shiite degli Hezbollah.

Intanto, la prima giornata del G20 di San Pietroburgo non ha portato novità sostanziali sulla vicenda siriana, Il Presidente del consiglio italiano, Enrico Letta, ha dichiarato che le prime fasi del dibattito hanno solo confermato l’esistenza di una sostanziale disparità di opinioni. Il confronto, poi, è proseguito fino a notte fonda. Ufficialmente, solo Francia con il Presidente Francois Hollande ed il Canada con il primo ministro canadese Stephen Harper sono al fianco degli Stati Uniti.

Tutti i partecipanti al summit, comunque, sono consapevoli che i nodi stanno per venire al pettine e che non c’è molto tempo da perdere.

Negli Stati Uniti continua il lavoro dell’amministrazione Obama per convincere quanti più senatori e deputati possibile sull’opportunità di votare il prossimo 9 Settembre a favore della decisione di un’azione contro la Siria. In casa democratica, però, ci sono ancora dei problemi. Così come ha dichiarato la capogruppo Nancy Pelosi che teme per il voto alla Camera dei rappresentanti.

Nave Usa Sant'Antonio

Nave Usa Sant’Antonio


Nella regione intanto continua l’arrivo di nuove forze navali. Ad Haifa, in Israele, ha attraccato la nave statunitense San Antonio con a bordo 800 marines per rifornirsi di carburante e raggiungere le coste siriane.

Si pensa che gli uomini di al-Assad abbiano utilizzato questi giorni per distribuire il loro arsenale militare in varie parti del Paese per contenere gli eventuali danni arrecati dall’atteso bombardamento.

Le milizie shiite Hezbollah avrebbero trasferito 10.000 combattenti a Damasco per partecipare alla difesa della capitale siriana. Secondo l’intelligence israeliana molti miliziani hanno lasciato i posti di blocco a sud di Beirut. Avrebbero ricevuto anche l’ordine di spegnere i loro telefoni cellulari in modo da non poter essere rintracciati.

La forza di Hezbollah, dicono queste stesse fonti israeliane, avrebbe l’onere principale di difendere la capitale siriana in caso di un attacco militare degli Stati Uniti oltre che anche lanciare un attacco di razzi su Israele.

Proprio mentre si apriva il vertice di San Pietroburgo tre navi da guerra russe attraversavano il Bosforo verso il Mediterraneo. Si tratta della SSV-201 nave Priazovye specializzata nella guerra elettronica e due mezzi da sbarco, la Minsk e la Novocherkassk, con 200 marines e 10 carri anfibi a bordo.

Nave russa Priazovye

Nave russa Priazovye


Sempre da fonti israeliane si è saputo che Il Consiglio di Sicurezza Nazionale dell’Iran ha tenuto un incontro segreto con la Guida spirituale Khamenei. Nel corso della riunione i comandanti delle Guardie Rivoluzionarie comandanti avrebbero parlato a favore della proposta di dare corso al trattato di difesa reciproca firmato tra l’Iran e la Siria.

Contro questa idea si è schierato il Presidente Hassan Rouhani secondo il quale Teheran deve continuare a mantenere una posizione critica verso gli statunitensi, ma senza mostrare alcuna intenzione di farsi coinvolgere in un conflitto diretto. Egli avrebbe ricordato che una grande forza militare e navale americano è stata già organizzata nella regione e l’Iran deve guardarsi dal provocare una risposta militare dalla quale uscirebbe facilmente sconfitto.

John Balcony