Il telescopio Keplero non risponde finita la sua “avventura spaziale”?

Dalla Nasa giungono notizie preoccupanti sullo stato di salute del più famoso cacciatore di pianeti nell’Universo: il mitico telescopio spaziale Keplero. Al momento è, purtroppo, segnalato fuori uso e riottoso a rispondere ai comandi.

Sembra che tutto sia dovuto al meccanismo che gli permette di restare puntato su di una determinata parte dell’Universo alla ricerca di particolari corpi celesti. Il suo compito, infatti, è quello di riscontrare quelle condizioni che possano far pensare a tracce di vita così come la conosciamo dalle nostre parti.

Se gli ingegneri che seguono Keplero, e che sin dal lancio lo trattano come un proprio caro figlio, non riusciranno a rimetterlo in carreggiata, ci dovremo abituare all’idea che un vero e proprio mito dell’avventura spaziale umana sia giunto alla fine dei propri giorni.

Keplero, infatti, è intimamente legato alla speranza che si possa giungere alla scoperta di corpi celesti molto simili alla Terra.

E pensare che proprio pochi giorni fa gli scienziati avevano annunciato che proprio Keplero era riuscito ad individuare altri due pianeti, appena più grandi del nostro, nella zona detta “Goldilocks”, dove si trova una stella ad una distanza di circa 1200 anni luce da noi. Lì si pensa che possa esserci dell’acqua. E possibile che Keplero ci molli proprio sul più bello?

Si tratta di 2 pianeti simili allaTerra, dove gli scienziati, grazie alle rilevazioni di Keplero, ritengono possibili forme di vita simile alla nostra. Keplero, lanciato nel 2009 e dotato di una fotocamera da 95 megapixel, ha permesso agli scienziati della Nasa di scoprire che i due pianeti si trovano nella costellazione della Lira, nella Via Lattea. Una stella chiamata Kepler-62 ospita cinque pianeti già conosciuti. Gli ultimi due appena scoperti, hanno raggi 1,61 e 1,41 volte più grandi di quello della Terra, quindi comunque molto simili. Sono stati battezzati Kepler-62e e Kepler-62f. I ricercatori suppongono abbiano un’atmosfera costituita da azoto, anidride carbonica e acqua.

Red