Il rischio per Renzi viene adesso da Quagliariello che vuole lasciare Ncd troppo “governativo”

Il rischio per Renzi viene adesso da Quagliariello che vuole lasciare Ncd troppo “governativo”

Gaetano Quagliariello si dimette da coordinatore di Ncd e chiede ad Angelino Alfano di uscire dal Governo. Secondo le voci che circolano a Montecitorio, quello che un tempo era considerato il principale collaboratore del segretario del partito del Centro destra fuoriuscito da Forza Italia e Ministro degli Interni è giunto al punto massimo di una sua insofferenza che potrebbe portarlo, addirittura, a creare un proprio gruppo parlamentare al Senato, contando su una pattuglia di sostenitori che non gradiscono quella che definiscono una “sudditanza” di Alfano nei confronti di Matteo Renzi.

Secondo alcuni, l’insofferenza di Quagliariello risale a quando non c’è stato più spazio per lui al Governo e gli hanno dovuto ritagliare il posto di Coordinatore del partito, una funzione di fatto quotidianamente esautorata dalla presenza al Governo da parte di Alfano che, inevitabilmente, assume in prima persona tutte le principali decisioni per conto della sua forza politica.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di Renzi di far mettere in programma al Senato la discussione sulle unioni gay che costituisce  il principale motivo di attrito nella maggioranza, tra Pd e Ncd. Il partito di Centro destra non voleva che, come si dice in gergo, il provvedimento venisse calendarizzato anche se Renzi si è espresso a favore della libertà di coscienza sul tema spinoso delle adozioni da parte delle coppie omosessuali.

Una disponibilità che interessa relativamente i parlamentari del Centro destra i quali temono il fatto che sul provvedimento in questione convergano i voti dal di fuori della maggioranza, cosa che li farebbe ritrovare oggettivamente sconfitti.

Adesso, si tratta di vedere se Quagliariello sia davvero in grado di raccogliere almeno dieci senatori perché in questo caso il Governo sarebbe  a rischio di perdere la propria maggioranza a Palazzo Madama e dovrebbe definire un accordo organico con il gruppo di Verdini, cosa che potrebbe portare ad una spaccatura definitiva nel Pd.