Il Cdm si apre e si chiude in breve tempo. Questione Imu rinviata a martedì 26, vigilia del voto sulle decadenza di Berlusconi. L’aiutino ora tocca al Cavaliere?

Il Cdm si apre e si chiude in breve tempo. Questione Imu rinviata a martedì 26, vigilia del voto sulle decadenza di Berlusconi. L’aiutino ora tocca al Cavaliere?

Una situazione oltremodo strana, quasi fosser partite le ultime manovre delle grandi intese per cercar almeno di far mangiare tranquillo il panettone a Silvio Berlusconi. Ogni pretesto è buono per generare confusione, incertezza e caos. Manca la copertura finanziaria, in parole povere non ci sono i soldi, per la cancellazione della seconda rata Imu sulla prima casa e così il Consiglio dei Ministri apena cominciato termina la riunione rimandando tutto alla prossima settimana. Probabilmente a martedì 26. Guarda caso proprio alla vigilia del voto sulla decadenza del Cavaliere dal Senato. Imu e Legge di stabilità sono ben più importanti del voto sulla decadenza di un parlamentare, seppur dall’altisonante nome, ruolo e posizione. Che cambierebbe se rimanesse in sella ancora un po’ di tempo? Nulla. Quindi avanti con l’urgenza della “stabilità”, ce la chiede l’Europa, per il bene dell’Italia e di tutti gli italiani.

1boccia1Una manovra, quella consumata nel Cdm di poco fà, dall’apparenza chiaramente dilatoria intesa ad accavallare i problemi e di conseguenza fare la sponda al Cavaliere per cercar di rinviar il verdetto di Palazzo Madama? Indizi e segnali ci sarebbero, eccome. Anche perché sembra accertato che lo slittamento odierno sarebbe dovuto alla richiesta del ministro dell’Agricoltura, l’ex pidiellina Nunzia Di Girolamo moglie, tra l’altro, di quel Francesco Boccia, deputato Pd, fedelissimo del premier Enrico Letta, spalleggiata dai colleghi ministri del Nuovo Centro Destra che hanno preso a pretesto il nodo anche della cancellazione dell’Imu per i terreni agricoli. C’è da aspettarsi di tutto, dopo che Letta, come si usava un tempo a Mosca nelle famose riunioni del “Politburo” del vecchio Pcus, sul caso Cancellieri ha fatto come gli pareva, decidendo lui solo. E tutti zitti.

In ogni caso i soldi mancano davvero, anche se certo non è una novità. Per esentare dal pagamento 1boccia5anche i terreni agricoli, rispetto alle risorse finora trovate, servirebbero 400 milioni in più, da sommare ai 500 necessari ad assicurare ai Comuni il gettito atteso per il 2013, portando di conseguenza il totale a 900 milioni che al momento sembra proprio non si sappia dove reperirli. A meno di ricorrere all’introduzione di altri balzelli strangola famiglie.

A dire il vero, Coldiretti aveva ammonito il governo su una possibile impasse: “Un dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l’Imu sui terreni e i fabbricati strumentali all’attività agricola – diceva una nota – sarebbe inaccettabile e metterebbero a rischio la credibilità delle Istituzioni. Le imprese hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione”.

A Palazzo Chigi, oltre alla questione sulla seconda rata Imu, sul tavolo del Cdm c’èra anche un 1boccia7provvedimento per l’alienazione degli immobili pubblici e un Dl per rivalutare le quote delle banche in Bankitalia. Ma pure su questo si è fermato tutto, col rinvio, appunto, alla prossima settimana. Nell’attesa – è stato detto – di una comunicazione da parte della Bce, che dovrebbe arrivare a giorni. Una giustificazione che da lontano un miglio ha il caratteristico odor della scusa. Ma riusciranno i “nostri eroi” a salvar la faccia davanti a milioni di italiani smettendo di produrre “aiutini” a chi si trova nell’occhio del ciclone? Ciclone, quello vero che ha terribilmente devastato la Sardegna, che è stato suo malgrado al centro della breve seduta del consiglio dei ministri. Letta, amici e compagni hanno, infatti, osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del nubifragio. Di fatto, l’unico concreto atto della riunione.

Enrico Massidda