I veri padroni del mondo sono i mercati finanziari. E le potenti, una volta, banche centrali?

I veri padroni del mondo sono i mercati finanziari. E le potenti, una volta, banche centrali?

Chapeau: i mercati finanziari hanno definitivamente vinto. Sono loro i nuovi imperatori, i dominatori dell’orbe terracqueo.

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi su questo, la decisione della Banca Centrale Americana di lasciare invariati i tassi di interesse sgombra il campo da qualsiasi illusione.

Qualcuno si chiederà come mai il mantenimento dello status quo, i tassi sono azzerati dal 2008, possa spingere ad una affermazione così categorica.

Non è la decisione in se stessa, molti addetti ai lavori erano orientati ad attendersi una decisione in tal senso, quanto le affermazioni rilasciate da Janet Yellen nella successiva conferenza stampa.

Cosa ha detto il numero uno della Fed di tanto sconvolgente? Semplicemente che nel non provvedimento assunto ha influito il mezzo terremoto di agosto scorso quando, a seguito della imprevista o, quanto meno, affrettata svalutazione dello yuan operata dalla Banca Centrale Cinese, i mercati finanziari hanno in pochi giorni perso mediamente il 15%, con punte considerevolmente più alte per alcuni mercati emergenti.

Quali conclusioni trarre?

La prima, che i cinesi non hanno in grande considerazione gli interessi del mondo se, per salvaguardare i loro, assumono dei provvedimenti che possono determinare tali sfracelli.

La seconda, che ormai, lo si voglia o no, dobbiamo fare i conti con quanto deciso a Pechino, dove, purtroppo, a causa della relativa esperienza sui meccanismi finanziari, soltanto dieci anni fa il mercato cinese era praticamente inesistente, sembra dominare l’approssimazione.

Terza, e più importante, si è capovolto l’assunto vigente fino a ieri nei mercati in base a cui era estremamente pericoloso mettersi contro le banche centrali. Da ieri sera guai a non assecondare i diktat dei nuovi imperatori, in grado ormai di determinare a loro piacimento le decisioni politico-economiche.

Insomma, è talmente grande il timore che reazioni violente in senso negativo dei mercati possano far ripiombare il mondo ai tempi in cui è scoppiata la crisi con Lehman Brother’s (con l’aggravante che, nel frattempo, l’arsenale delle banche centrali si è ormai svuotato) che le stesse guardano, nell’assunzione delle decisioni, più ai mercati e meno all’economia reale in se stessa.

Del resto, dopo che si è messo in mano alle persone le armi vere, rappresentate dall’enorme liquidità creata artificialmente dalle banche centrali con i tassi ridotti a zero e i vari quantitative easing, e non quelle finte per giocare alla guerra, non ci si può sorprendere se, ad un certo punto, quelle stesse armi vengono rivolte contro chi le ha fornite per piegarle ai propri voleri.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

Giuseppe Gaglioti