I lunedì in Jazz del caffè Cantù Pietro Gabriele si racconta

I lunedì in Jazz del caffè Cantù  Pietro Gabriele si racconta

Si tratta di un’iniziativa nata a Roma praticamente per caso, dall’incontro fortuito avvenuto alla fine dell’estate 2012 tra me e Domenico Sanna, uno tra i più talentuosi ed eleganti pianisti jazz emersi negli ultimi tempi. Sono un grandissimo appassionato di Jazz e tra me e Domenico è nata subito una grandissima amicizia. In un pomeriggio di ottobre, durante una chiacchierata seduti al Caffè Cantù, ci siamo chiesti se acusticamente sarebbe stato possibile suonare Jazz in un “caffè parisienne” con soffitti alti oltre quattro metri, lampadari di cristallo e decine di specchi.

Ma soprattutto a come avrebbero risposto pubblico e musicisti a un’esperienza totalmente nuova per il Jazz Romano, da sempre abituato a scantinati e club semi interrati, a vivere, la musica preferita, invece, in un club a livello strada, dove spettatori e musicisti sono – nel senso letterale del termine – in vetrina e soprattutto dove non è e non sarà mai previsto un biglietto di ingresso o una consumazione obbligatoria.

Detto fatto abbiamo recuperato un pianoforte verticale, una batteria e un paio di casse in prestito, e il 22 di ottobre 2012 abbiamo lanciato il progetto “Lunedì in Jazz”, con un trio d’esordio eccezionale: Domenico Sanna al Pianoforte, Adam Pache alla Batteria, ed Alex Boneham al contrabbasso. Già alla prima serata, senza alcun tipo di pubblicità, se non un paio di post su Facebook, sono intervenuti alla “jam session” artisti del calibro di Francesco Puglisi, Roberto Tarenzi, Roberto Pistolesi, o Giuseppe Talone. Il successo è stato tanto ed è stato un crescendo continuo. A mano a mano che il tam tam tra gli entusiasti della nuova atmosfera dilagava, si sono aggiunti sempre più musicisti. Termine che ormai io, nel privato, ho definitivamente sostituito con “amici”.

CANTU fotobis1Abbiamo così raddoppiato le serate, aggiungendo una programmazione anche per il mercoledì, e abbiamo avuto il piacere di ospitare tra i migliori jazzisti sulla scena romana, italiana ed internazionale. Ma anche altrettanti giovani talenti in ascesa. Scegliendo di offrire in maniera totalmente gratuita a chiunque volesse (e voglia tutt’ora!!) venire a trovarci, una musica sempre nuova, viva, bellissima.

Durante le nostre “Jam sessions”, grandi musicisti d’esperienza come Giorgio Rosciglione, Gegè Munari, Maurizio Giammarco, che sono tra le colonne portanti del Jazz italiano, hanno mescolato la loro musica con i nuovi talenti del Jazz, creando qualcosa di molto di più che un mero evento. Si sono create nuove amicizie, mescolato e amalgamato gruppi estremamente diversi di persone, musicisti, semplici appassionati, ragazzi e non, provenienti un po da tutta Roma, e anche da fuori, che oggi rappresentano la Famiglia del “Lunedì in Jazz”. Una sferzata di nuova energia alla scena jazzistica Romana, che permette al presente di confrontarsi col passato, dando vita ad un Jazz nuovo, fresco e sempre in divenire.

In questo momento di estrema crisi, in cui le stesse istituzioni che dovrebbero iniziare a gettare le fondamenta per una nuova e migliore società, in sostituzione dell’attuale relitto della nostra, al contrario invece continuano a tagliare, in maniera del tutto scellerata, i finanziamenti all’istruzione e alla cultura.

Da cittadino e da imprenditore trovo folle che l’anno scorso ad esempio, Roma sia stata privata di una manifestazione di eccellenza quale è la rassegna Jazz di Villa Celimontana, solo perché il comune non ha erogato fondi. CANTU fotobis11Noi, nel nostro piccolo ci abbiamo creduto, ce l’abbiamo messa tutta, con enorme impegno, ma anche e soprattutto con l’appoggio, l’amicizia e la grande disponibilità di musicisti e amici, siamo riusciti a creare qualcosa di completamente nuovo, una fucina di nuova e fantastica musica, di pura e sana passione, di incontri, di interazione sociale e culturale, gratuita ed aperta a tutti.

Ritengo che le istituzioni dovrebbero guardare a queste piccole realtà in movimento, fertili incubatrici di idee e di cultura, che riescono a trovare nella naturale cooperazione di intenti, tra artisti e frequentatori, la soluzione alla ormai costante assenza di fondi e finanziamenti. Sembra folle, ma il Caffè Cantù è riuscito ad autofinanziare l’intera stagione, dal 22 di ottobre ad oggi. Circa 30 serate, non facendo pagare l’ingresso, e offrendo le proprie consumazioni con una maggiorazione di solo qualche manciata di centesimi, reinvestendo in nuove serate ogni centesimo eccedente l’incassso medio del Lunedì prima del Jazz.

Non esiste ovviamente solo il Caffè Cantù, anzi conosco diverse altre realtà, iniziative ed associazioni culturali attive anche in altri ambiti nella città di Roma, che come noi scelgono di fare un po di sana e oggi più che mai necessaria, controcultura.

Ho voluto scrivere questa nota solo ora, quando siamo alle porte della chiusura della stagione (lunedì 17 giugno sarà l’ultima serata prima della pausa estiva), per sottolineare il fatto che non sono in cerca di alcun tipo di pubblicità per la mia attività, ma vorrei solo poter dimostrare che con un po di buona volontà e tanto impegno si possono realizzare grandi cose, CANTU fotobis8e che è ora di smetterla di parlare di crisi, ma di iniziare ad affrontarla, cominciando, magari, dandoci una mano tra di noi.

Io credo nei rapporti orizzontali. Le società piramidali sono antiche, e impediscono la normale interazione tra le persone, che è ciò che ci ha permesso di evolverci. E, soprattutto, credo nell’amicizia. A proposito di amici, nella nostra prima, di una spero lunghissima serie di stagioni, hanno suonato e soprattutto si sono divertiti con noi:

Domenico Sanna, Alex Boneham, Adam Pache, Gegè Munari, Giuseppe Talone, Luca Fattorini, Enrico Morello, Daniele Tittarelli, Giorgio Rosciglione, Fabio Sasso, Marco Ferri, Vincenzo Florio, Andrea Nunzi, Roberto Tarenzi, Roberto Pistolesi, Jacopo Ferrazza, Roberto Pistolesi, Matteo Bortone, Francesco Lento, Leonardo Corradi, Marco Valeri, Daniele Sorrentino, Elio Coppola, Paolo Recchia, Gianluca Vigliar, Francesco Poeti, Riccardo Gola, Vincenzo Bardaro, Laura Campisi, Carlo Conti, Cristiano Mastroianni, Giulio Scarpato, Valerio Vantaggio, Emanuele Zappia, Paride Furzi, David Boato, Daniele Cordisco, Alberto Parmegiani, Stefano Nunzi, Marco Guidolotti, Michael Rosen, Nicola Angelucci, Francesco Puglisi, Max Ionata, Jacopo Ferrazza, Gianluca Figliola, Raphael Heudron, Paolo Scozzi, Paolo Mignosi, Tony Formichella, Roberto Gatto, Marco Loddo, Claudio Filippini, Luca Bulgarelli, Lorenzo Tucci, Pietro Lussu, Joseph Lepore, Andrea Molinari, Gaetano Partiplo, Tiziano Ruggeri, Daniele Raimondi, Jacopo Albini, Kenneth Dahl Knudsen, Daniel Sommer, Andrea Santaniello, Fresh Fish, Giuseppe Bassi, Fabbrizio Cassarà, Humberto Hamezquita, Karry Luthala, Nicoletta Manzini, Fabio Zeppetella, Alice Ricciardi, Stefania Patanè, Maurizio Giammarco, Greta Panettieri, Marco Acquarelli, Manlio Maresca, Dario Germani, Carlo Battisti.

CANTU fotobis2L’amico e grande fotografo Fabio Murtas ci ha messo a disposizione i suoi magnifici scatti delle serate, Adriano Vagnoni la sua grafica e, ogni tanto, anche il suo sax. A tutti loro dico grazie. E altrettanto grato sono a tutti gli altri amici che con noi hanno ascoltato la nostra musica, fumato sigarette al freddo dell’inverno, chiacchierando, o magari semplicemente assorti a guardare dalla vetrina le mani del pianista, che ignaro dell’osservatore, lascia scorrere la sua musica sulla tastiera in una luce blu soffusa.

Grazie davvero a tutti, anche ovviamente a quelli che di sicuro avrò dimenticato!! Il Caffè Cantù la prossima settimana festeggerà la conclusione delle serate con un quintetto d’eccezione, alla guida di Tony Formichella.
Spero di non essere stato eccessivamente prolisso! Ma avrei ancora da dire molto cose!!

Pietro Gabriele