Google imbarca il “made in Italy” sul suo pianeta. Il signore incontrastato della rete sperimenta per la prima volta un progetto mirato di comunicazione planetaria e sceglie come “cavia” l’Italia.

Google imbarca il “made in Italy” sul suo pianeta. Il signore incontrastato della rete sperimenta per la prima volta un progetto mirato di comunicazione planetaria e sceglie come “cavia” l’Italia.

C’è un grande difetto degli italiani che qualche volta, però, può diventare una grande virtù: stiamo parlando del vizio tutto italico dell’individualismo. Sappiamo tutti quanto il nostro individualismo ci danneggi quando siamo incapaci di fare squadra, quando ci accaniamo in inutili battaglie di campanile, quando ci ostiniamo a voler fare unicamente a modo nostro.
Ma sappiamo anche quanto questo viziaccio nel corso della storia ci abbia fatti riconoscere come popolo estroso, inventivo, maestro del saper vivere.

Ebbene sapete chi ha deciso di puntare su quel difettaccio che però è pur sempre il padre della faccia più nobile e fiera degli italiani? Nientepopodimeno che Google, cioè il signore incontrastato della rete globale, il pontefice delle nuove tecnologie, il sovrano della comunicazione planetaria. Ebbene Google ha deciso di investire su un progetto che si chiama “Made in Italy eccellenze in digitale”, cioè su una piattaforma realizzata dal “Google cultural institut” in grado di portare con un clic il meglio dell’Italia in giro per il mondo.

1a4610 googlePer le nostre piccole e medie imprese, per il nostro artigianato, la moda, il turismo, ma anche per i prodotti di alta tecnologia è come dire che “lassu qualcuno ci ama”. In Italia finora non siamo ancora del tutto consapevoli della forza penetrante di Google: una perforatrice dei sistemi di comunicazione mondiale contro la quale hanno dovuto chinare la testa colossi come la Cina e la Russia.

La maggior parte di noi italiani crediamo che la presenza su Internet si limiti ad un indirizzo, un sito, una sorta di depliant degli anni duemila. Google è un’altra cosa. Google è qualcuno che senza che tu te ne accorga puoi esprimere un desiderio e lui ti porta dritto da chi te lo può esaudire. In qualsiasi parte del mondo si trovi. Come? Con clic, in un nano secondo, e senza che tu spenda un euro per arrivarci.

Ecco questo treno dell’immaginario ha deciso di imbarcare “il made in Italy”. Inoltre è la prima volta che Google si spinge in prima persona in un progetto di promozione mirata del sapere e per questa sua nuova avventura ha scelto l’Italia e il saper fare bene le cose degli italiani. Inoltre per comunicarci la sua scelta e 1a4600 googleper stringere gli accordi indispensabili con le nostre istituzioni ha spedito in Italia il suo massimo rappresentante e cioè il presidente del gruppo Eric Schmidt.

Per questa manna che ci è capitata dal cielo noi italiani, che una volta che abbiamo cercato fare un portale del turismo di nome “Italy”, prima abbiamo speso sei miliardi di vecchie lire e poi lo abbiamo dovuto chiudere per incapacità e ruberie, dovremmo fare una ola che va dalle Alpi a Lampedusa.

Pensate solo una cosa, chi tarocca all’estero il made in Italy alimentare fattura nel mondo 60 miliardi di euro l’anno, cioè il doppio di quanto fatturano le nostre aziende che producono l’originale. Perché Google ha scelto l’Italia? Perche sulla rete, il numero di chi nel mondo clicca ogni giorno “made in Italy” tanto per vedere che cosa stiamo facendo, l’anno scorso è cresciuto del 12 per cento. Noi non lo sapevamo, ma Google si.

Claudio Pavoni