Gli italiani non hanno spiato I nostri servizi costretti ad intervenire Non era meglio se lo faceva il Governo?

Gli italiani non hanno spiato  I nostri servizi costretti ad intervenire  Non era meglio se lo faceva il Governo?

La Repubblica.it fa filtrare una dichiarazione attribuita a fonti dei servizi di sicurezza italiani: “La collaborazione con i servizi di sicurezza americani e alleati esiste ed è molto intensa, ma è nel totale rispetto della legge. E’ una collaborazione nel campo del contrasto al terrorismo, alla criminalità internazionale, per la sicurezza dei contingenti militari italiani impegnati nel mondo. Ci sono scambi di dati e di valutazioni: ma naturalmente lo scopo è difendere i cittadini italiani, non passare all’estero dati sui cittadini italiani. Ormai le leggi italiane e il procedimento di controllo politico e governativo sull’attività dell’intelligence sono molto efficaci e rodati, e tutti i passaggi vengono fatti semplicemente rispettando le leggi e gli interessi strategici della Repubblica italiana”.

La precisazione è stata fatta dopo che “ The Guardian” di Londra aveva pubblicato nelle ore precedenti un’ulteriore notizia imbarazzante per molti: un gruppo di altri paesi europei, tra cui l’Italia, avrebbe aggiunto il proprio sostegno al progetto spionistico internazionale di Usa e Regno Unito. Cosa molto delicata perché sta emergendo che l’attività di spionaggio ha preso di mira anche i vertici dell’Unione Europea e soprattutto le autorità tedesche. Davvero una brutta storia in cui è bene che i nostri servizi non siano stati coinvolti.

La precisazione della nostra “intelligence”, di cui però non siamo in grado di valutare la portata e, quindi, il livello di relazione e di identità di vedute con le autorità politiche nazionali, è giunta solo dopo che il quotidiano londinese ha rimosso la notizia in questione dalla sua versione on-line. Un giornale rivale londinese sostiene che la rimozione sia stata provocata da un successivo approfondimento dell’informazione proveniente da una fonte non molto affidabile. Vedremo! Conoscendo il mondo giornalistico britannico dovremmo sapere qualcosa di più al più presto!

Nei giorni scorsi, noi di RomaSettimanale.it, avevamo chiesto, per iscritto e a voce, agli uffici stampa di Palazzo Chigi e della Farnesina se l’Italia avesse intrapreso gli stessi passi dei tedeschi che, presa carta e penna, hanno chiesto in modo vibrato delle spiegazioni. In primo luogo, ai colleghi europei di Londra. Poi, si è saputo che anche la Cancelliera Angela Merkel è intervenuta direttamente sul Presidente Barak Obama, ma sembra che stia ancora attendendo spiegazioni esaurienti.
merkel obama
Noi non abbiamo ricevuto alcuna risposta e dobbiamo registrare che la nota fatta circolare dai servizi italiani, cui è stato lasciato il compito di precisare cose che spetterebbero alle autorità politiche precisare, in realtà non risponde affatto al nostro quesito, del tutto diverso. E cioè: sono stati spiati anche i vertici italiani? Perché? Ci sono tra di loro dei sospetti terroristi o gente legata alla criminalità organizzata? Intendono le autorità britanniche affrontare la questione a livello di Unione Europea dove, del resto, sono in corso dibattiti su come l’organismo sovranazionale debba e possa occuparsi di una materia così delicata?

Speriamo che in un sussulto di orgoglio e di dignità nazionale anche il Governo Italiano abbia fatto riservatamente quello che era opportuno fare nei confronti di paesi amici. Proprio perché paesi amici! Non ci vorrebbe molto a far sapere se qualche chiarimento è stato richiesto.
La vicenda dello spionaggio operato a largo spettro dai servizi di sicurezza statunitensi e britannici si sta dilatando, così, oltre misura e sta creando una forte situazione di attrito trai paesi alleati. Oltre che imbarazzo con la Cina e la Russia. Ai ministri democratici cristiani della signora Angela Merkel, già intervenuti con durezza e per iscritto nei giorni scorso, fanno eco le voci dei competitori interni socialdemocratici. Si è alzata anche quella del Presidente del Parlamento dell’Unione Europea, Martin Schulz, per chiedere agli Stati Uniti “un chiarimento completo” sulla portata dello spionaggio in Europa.
martin-shulz
Schulz si è espresso in termini molto perentori: “Sarei profondamente preoccupato e sorpreso se le accuse risultassero vere. Si tratterebbe di un fatto molto grave con un importante impatto negativo sui rapporti tra Stati Uniti e Unione europea. A nome del Parlamento europeo, chiedo alle autorità americane un chiarimento completo e di avere in tempi rapidi più informazioni su queste accuse”.

Ora c’è il rischio che la questione, se non verrà trovato il modo per chiuderla in maniera soddisfacente per tutti, faccia persino naufragare le prospettive di avviare un nuovo patto commerciale tra gli Stati Uniti e l’ Unione europea dal valore di centinaia di miliardi di Euro. Un accordo auspicato, anche durante il vertice G8 svoltosi in Irlanda, dal Presidente Barak Obama in persona. Le ultime rivelazioni, infatti, confermano che lo spionaggio messo in atto contro i vertici dell’Unione Europea e quelli tedeschi è andato ben oltre quanto assicurato dai servizi anglo americani secondo i quali sarebbe stato diretto solamente contro sospetti terroristi, e bande di organizzate di criminali.

Il settimanale tedesco Der Spiegel riferisce di aver avuto accesso ai documenti ed alle diapositive di Edward Snowden potendo avere, così, la conferma che le agenzie statunitensi hanno spiati gli uffici dell’Unione Europea a Washington ed alle Nazioni Unite di New York. Inoltre, avrebbero fatto lo stesso anche al quartier generale della NATO di Bruxelles controllando le reti telefoniche ed il traffico di e-mail dell’Unione Europea controllando tutti i vertici della Commissione Europea e del Consiglio europeo.
orecchio
I vertici degli Stati Uniti, così, e presumiamo quindi anche il Presidente Barak Obama, hanno potuto ascoltare tutto quello che i dirigenti europei si dicevano tra di loro sulla questione di un grande mercato comune da realizzare a cavallo dell’Atlantico tra Europa ed America e che tanto sta a cuore al capo della Casa Bianca. Da europei si potrebbe dire in inglese che tutto ciò “ it’s not nice at all!”, non è affatto carino. Una semplice frasetta che, però, diventerebbe subito chiara a chi la dovrebbe intendere.

Giancarlo Infante