Giornata di lutto nazionale per la tragedia di Lampedusa. 117 morti, 250 dispersi che si teme non ritrovare in vita. In centinaia rimasti intrappolati nel barcone affondato

Il Consiglio dei Ministri ha deciso che domani sarà giornata di lutto nazionale per la sciagura di Lampedusa dove il mare dell’isola si è trasformata in un vero e proprio cimitero per centinaia e centinai di migranti che si trovavano a bordo di un barcone rovesciatosi e poi affondato mentre trasportava almeno 500 persone.

Nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa sono stati già allineati 93 corpi, tra cui donne in cinta e bambini.
Salvati poco più di 150 persone. Oltre 250 sono le persone ancora non ritrovate. Molti corpi, intanto, sono stati individuati all’interno del barcone finito in fondo al mare. Il ministro Alfano è volato nell’isola dove si tratterà anche durante la notte per seguire le frenetiche attività di ricerca di eventuali possibili superstiti anche se le speranze di trovare dei naufraghi si stanno riducendo di ora in ora.

Secondo una prima ricostruzione della tragedia, sembra che il barcone sia affondato dopo lo scoppio di un incendio a bordo. La zona di mare dove è avvenuto il naufragio è piena di detriti di ogni genere, compresi giubbotti salvagente. La disperazione dei soccorritori che continuano a dire dai cellulari: “ci sono morti ovunque”. Il ministro dell’Interno Alfano è volato sul luogo della tragedia.

Il Papa, appresa la notizia della tragedia, nel corso dell’udienza della mattina ha espresso parole molto forti rivolgendosi alla Commissaria europea Cecilia Malstrom. “Mi viene la parola vergogna: è una vergogna!”. Il Papa ha esortato tutti a impegnarsi: “Uniamo i nostri sforzi, perché non si ripetano simili tragedie: solo una decisa collaborazione di tutti – avverte – può aiutare a prevenirle”. La commissaria europea ha detto che è necessario ”raddoppiare gli sforzi per combattere i trafficanti che sfruttano la disperazione umana.

Red