Finisce nel sangue il sequestro di un magistrato della procura di Istanbul. Ferito il giudice, ancora incerto il numero dei morti tra i sequestratori

Finisce nel sangue il sequestro di un magistrato della procura di Istanbul. Ferito il giudice, ancora incerto il numero dei morti tra i sequestratori

Sarebbe per ora due i sequestratori uccisi al sesto piano del Tribunale di Istanbul dove con altri compagni del , un partito comunista estremista turco, avevano sequestrato per oltre sette ore il giudice Mehmet Selim Kiraz, incaricato delle indagini sulla morte di,Berkin Elvan, un ragazzo di 15 anni nel corso di scontri di piazza nel 2012 e morto dopo 269 giorni di coma a causa di un candelotto lacrimogeno che lo aveva colpito alla testa.

Il gruppo dei sequestratori si sono introdotti negli uffici giudiziari e pistola alla tempia del magistrato hanno dettato le loro condizioni: arresto dell’ufficiale di polizia responsabile della morte di Evan, processo popolare per lui e non quello di un tribunale ordinario, salvacondotto per gli autori della spettacolare incursione le cui modalità non sono ancora state rese note fin nei dettagli e, quindi, non si sa neppure quanti fossero i componenti il commando.

La televisione turca Ntv ha subito mostrato le foto diffuse dai sequestratori di un un uomo armato che teneva puntata una pistola  alla tempia del magistrato, legato ed imbavagliato.

Salim Elvan, il padre del ragazzo ucciso aveva chiesto invano l’immediata liberazione del sequestrato: ” Mio figlio è morto- ha detto- non voglio nessun altro a morire. Lascialo andare”.

I sequestratori erano appartenenti al gruppo di sinistra Liberation Party-Fronte Popolare Rivoluzionario (DHKP- C) e non hanno voluto cedere fino all’ultimo quando sono intervenute le forze speciali turche. Il magistrato é stato subito trasportato in ospedale dove é stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Il fatto é coinciso con un improvviso blackout dell’energia elettrica che ha interessato decine di province della Turchia. La versione ufficiale é che l’interruzione di corrente  potrebbe essere stata causata da un’interruzione dei collegamenti con l’Europa continentale .

Pesanti conseguenze si sono fatte sentire sui trasporti pubblici, inclusa l’intera rete di tram e metropolitana di Istanbul.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato che tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, incluso quello del sabotaggio terroristico.

Secondo i dati forniti dalla società elettrica coinvolta,  il blackout ha interessato solamente il 15 per cento della città di Istanbul e della capitale Ankara e che si é intervenuti per assicurare nuovamente le forniture nelle città  di Edirne, Tekirdag, Erzurum e Trabzon.