Finisce l’era Malagrotta. Chiusa la più grande discarica d’Europa. Roma, intanto, deve spedire fuori Regione i suoi rifiuti

Finisce l’era Malagrotta. Chiusa la più grande discarica d’Europa. Roma, intanto, deve spedire fuori Regione i suoi rifiuti

La raccolta dei rifiuti a Roma non fa dormire sonni tranquilli né al Sindaco Marino né, tantomeno, ai suoi assessori. Primo fra tutti quello all’ambiente che si trova a gestire questo rebus. Un arcano non di facile soluzione perché da martedì mattina 1 Ottobre Roma è senza discarica.

Quella di Malagrotta, la più grande d’Europa, dopo trent’anni di servizio, tra le manifestazioni di giubilo dei residenti, ha cessato di funzionare e la nuova discarica di Falcognana è lontana dall’essere in grado di accogliere i rifiuti. Si dice che sarà in grado di farlo nel giro di due, tre mesi.

Su Falcognana , infatti, si attende il via libera dal Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, il quale ha incontrato i rappresentanti dei centri sociali ed una delegazione dei cittadini dell’Ardeatino, tra cui l’ex ministro Brunetta residente nella zona del Divino Amore. Tutti mobilitati contro la scelta di quel sito.

La questione parrebbe essere incanalata, però, sulla strada giusta, ma in questa situazione non bisogna dimenticare che una decisione non può oggettivamente arrivare in tempi brevi. Sulla questione rifiuti di Roma Capitale pesano, infatti, anche le questioni che riguardano il Governo Letta.

Mercoledì 2 Ottobre tutti i ministri saranno impegnati nel dibattito sulla fiducia e, ben difficilmente, potrà venire il placet ministeriale su Falcognana.

Nel frattempo è stata studiata una soluzione ponte per consentire all’AMA lo smaltimento dei rifiuti. Grazie all’appalto assegnato dal Comune di Roma nei giorni scorsi, la spazzatura della Capitale sarà conferita ad una discarica fuori regione. Una soluzione temporanea che sembra non entusiasmare proprio tutti.
immondizia camion
Il deputato Vignaroli, del Movimento 5 stelle, ad esempio, ha definito la scelta di Falcognana come una vera e propria utopia. Il deputato nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo all’impianto Ecofer a Falcognana ed ha sostenuto che “l’emergenza non si può risolvere con un piccolo buco da riempire, ma solo facendo piena luce sull’insufficienza impiantistica del trattamento del rifiuto indifferenziato e sugli inesistenti impianti di riciclo esistenti a Roma”.

Fiducioso invece è il Sindaco, Ignazio Marino, che nelle prossime ore potrebbe già essere in grado di tracciare un quadro complessivo della situazione. Secondo il primo cittadino di Roma, il sito di Falcognana sarebbe destinato a restare in attività solamente per due anni, arco di tempo entro il quale dovrebbe essere individuata una soluzione definitiva.

Enrico Barone