Family day. Organizzatori: a Roma in due milioni

Family day. Organizzatori: a Roma in due milioni

Circo Massimo gremito all’inverosimile per il family day. Secondo gli organizzatori le presenze sono andate ben oltre il milione di partecipanti attesi toccando i due milioni. Un grande successo, insomma, per richiamare l’attenzione del Paese sui problemi della famiglia, oltre che dire un netto no alla legge sulle unioni civili e soprattutto sulla cosiddetta stepchild adoption che consentirebbe in una coppi omosessuale l’adozione da parte di uno, o una, dei due il figlio o i figli del partner.

La manifestazione del Circo Massimo, così, anche se se non è questo il vero obiettivo principale dell’iniziativa,finisce per trasformarsi in una risposta a quelle organizzate la settimana scorsa in varie parti d’Italia dai sostenitori del fronte opposto in difesa delle unioni civili e della possibilità che possano essere autorizzate le adozioni per le coppie gay.

Il fronte a sostegno della famiglia attraversa tutto il fronte politico e sociale italiano. Così, a Roma hanno partecipato esponenti di tutti i partiti, inclusi coloro che fanno parte di quel gruppo che nel Partito democratico si riferisce esplicitamente  alla tradizione democratica del mondo cattolico, come è nel caso dell’ex ministro Fioroni.

La manifestazione del family- day è coincisa con la conclusione dei lavori del Consiglio permanente dei Vescovi italiani di cui sono state rese note le considerazioni relative anche alla famiglia e alle unioni civili.

Il comunicato della Cei sottolinea che negli interventi dei vescovi “si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l’identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale. L’equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili – con l’introduzione di un’alternativa alla famiglia – è stata affrontata all’interno della più ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l’Occidente”.

“Sul piano delle nuove povertà, prosegue il comunicato, il Consiglio Permanente si è fatto interprete di una Chiesa vicina alla gente, della quale non ha esitato a farsi voce: ecco le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, molte delle quali si trovano a non saper soddisfare nemmeno i bisogni primari; ecco la piaga della disoccupazione, per affrontare la quale non bastano i richiami alla solidarietà, ma serve una nuova, forte imprenditorialità e un welfare di comunità; ecco la preoccupazione per l’inverno demografico, la richiesta di maggior sostegno per i diritti dei figli – a partire dal concepimento – e la denuncia per l’assenza di politiche familiari efficaci”.