ESA l’immagine della settimana: il luogo più caldo della Terra è in Iran

ESA l’immagine della settimana: il luogo più caldo della Terra è in Iran

L’immagine mostra il deserto salato di Dasht-e Lut nel sud-est dell’Iran, in una acquisizione effettuata dal satellite Envisat.

Il deserto è spesso chiamato “il luogo più caldo della Terra” per il fatto che i satelliti hanno misurato per diversi anni in questa regione temperature in superfice da record. La più alta temperatura terrestre mai registrata risale al 2005 ed è stata misurata nel Deserto di Lut: 70.7°C rilevati dal satellite Aqua della NASA.

La regione di colore chiaro al centro dell’immagine è costituita da lunghi, paralleli crinali e solchi rocciosi scolpiti dal vento. L’area più scura verso est è invece costituita da una estensione di grandi dune sabbiose, alcune delle quali raggiungono anche i 300 metri di altezza.

Nella sezione in alto a destra dell’immagine si può notare un bacino idrico poco profondo di colore verde chiaro, che si trova a cavallo del confine tra Iran ed Afghanistan. Circondate da territori molto aridi, le aree umide in questa zona di confine sono state per migliaia di anni una risorsa fondamentale di cibo e di acqua potabile ed al contempo un importante punto di sosta per molte specie di uccelli migratori. Tuttavia, lo sviluppo dei sistemi di irrigazione combinato con periodi di siccità hanno determinato una significativa riduzione dei livelli delle riserve di acqua in queste zone – determinandone, in alcuni anni, anche il prosciugamento.

Nella sezione in basso a sinistra si possono osservare le cime innevate del complesso montuoso di Jebal Barez.

Un terremoto molto potente ha colpito la regione nel 2003 a circa 100 km ad est di queste cime, con epicentro nei pressi dell’antica città di Bam (nella parte centrale in basso dell’immagine). Il territorio dell’Iran è sede frequente di attività tettonica, in quanto diverse importanti linee di faglia attraversano questa regione.

Questa immagine è stata acquisita il 2 aprile 2012 dallo strumento MERIS a bordo del satellite Envisat.

RomaSettRed in collaborazione con Esa (European Space Agency) e Geomedia