Enrico Letta e i suoi ministri pronti a vendere i “gioielli di famiglia” per far fronte al debito e accontentare l’Ue

Enrico Letta e i suoi ministri pronti a vendere i “gioielli di famiglia” per far fronte al debito e accontentare l’Ue

Per far soldi e trovare 12 miliardi di euro per abbattere il debito pronti e vendere i “gioielli di famiglia”. Presto il “via libera” del Governo alla cessione di quote di controllo di Sace e Grandi Stazioni oltre a quote non di maggioranza di Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, e gasdotto Tag. Ma senza una seria politica di contenimento dei costi e di rilancio produttivo potrebbe essere davvero l’inizio delle fine. Sempre che si abbia la cognizione di cosa e come cominciare a fare. In ogni caso, prende così forma l’intervento sulle privatizzazioni finalizzato ad abbattere il debito pubblico e a convincere la Commissione Ue a concedere la possibilità di investimenti aggiuntivi senza intaccare il rapporto tra deficit e Pil. 1vendo11 coppiaI nodi ancora da sciogliere, come si sa, riguardano l’estensione della cancellazione della seconda rata dell’Imu anche ai terreni agricoli e la ricezione di un parere della Banca centrale europea, che deve dare il proprio “ok” alla decisione sul valore di via Nazionale.

Tutto è stato rimandato a martedì 26 novembre, artefice la ministra dell’Agricoltura Nunzia Di Girolamo dell’Nuovo Centrodestra e moglie del deputato Francesco Boccia, piddieino doc e fidato collaboratore di Enrico Letta. Come dire, “larghe intese in famiglia”. E il giorno dopo al Senato è in programma il voto sulla decadenza di Berlusconi…staremo a vedere. Scoppierà una frallocca bagarre il 26 tanto da “scompaginare” astutamente le carte e così riuscire a far mangiare ancora da senatore il panettone a Silvio Berlusconi? Non ci sorprenderebbe.

RomaSettRed