Dramma della disperazione e della follia a Collegno: uccide moglie, figlia e suocera e si suicida dopo aver avvertito i Carabinieri della strage. Era rimasto senza lavoro

Dramma della disperazione e della follia a Collegno: uccide moglie, figlia e suocera e si suicida dopo aver avvertito i Carabinieri della strage. Era rimasto senza lavoro

La disperazione per aver perso il lavoro che conduce alla follia. Dramma di fine d’anno a Collegno, quattro morti. Agente di commercio 57 enne uccide a colpi di pistola moglie, figlia e sucera. Poi chiama il 112 avvertendo i Carabinieri della strage e si uccide con una coltellata al cuore. La tragedia è esplosa in un appartamento al numero 216 di Corso Francia nella cittadina del Piemonte in provincia di Torino, ai confini con la Val di Susa.

Sono pazzo, sono pazzo”, sono state le ultime parole di Daniele Garattini, 57 anni, fino ad alcuni mesi orsono agente di commercio per conto della Benetton, al telefono con i Carabinieri poco prima di morire. 1collegno2Per sterminare la famiglia ha usato una pistola, una calibro 7,65 regolarmente denunciata, esplodendo 6 colpi. Prima a cadere fulminata da due proiettili la moglie, Letizia Di Maggio, di 54 anni, impiegata alla Lavazza. Poi è stata la volta della figlia Giulia, studentessa universitaria, appena 21 enne. Quindi è toccato alla suocera, Daria Maccari, di 84, che sembra non si fosse accorta di quanto stesse accademdo in casa, forse a causa della sordità.

E’ stato a questo punto che l’uomo ha afferrato il telefono avvertendo i Carabinieri. In pochi minuti i militari dell’Arma hanno raggiunto l’appartamento, trovandosi di fronte una scena degna del più cruento film dell’orrore. Madre e figlia erano a terra in cucina in un mare di sangue. La suocera era invece nel soggiorno. L’uomo, invece, era nel corridoi, accanto al telefono, con un grosso colpello conficcato nel torace all’altezza del cuore. La ragazza e il padre assassino davano ancora deboli segni di vita, ma sono morti non appena giunti in ospedale.

1collegno4Una famiglia “che stava bene”, è il coro unanime degli abitanti del quartiere, increduli e choccati. Possedevano una casa al mare, oltre quella di Collegno dove abitavano. Tuttavia Daniele Garattini da qualche mese era ossessionato, da quando era stato costretto a chiudere la sua piccola azienda di rappresentanza. Il lavoro che ricavava dalla benettono non gli era più sufficiente a mantenere l’abituale tenore di vita della famiglia, dal momento che la crisi aveva messo in ginocchio quasi tutti gli altri suoi clienti. Era così entrato in uno stato ossessivo, nonostante le rassicurazioni che continuamente riceveva dalla moglie e dalla figlia. “Solo dieci giorni fa mi aveva confidato la sua preoccupazione per il lavoro”, dice un vicino.

Riccardo Marini