Divampa un incendio nel Centro civico di Statuario, a Roma. Fuggite in tempo le persone riunite all’interno, danni gravi per la struttura dedicata alle associazioni del quartiere

Divampa un incendio nel Centro civico di Statuario, a Roma. Fuggite in tempo le persone riunite all’interno, danni gravi per la struttura dedicata alle associazioni del quartiere

Sembra quasi un paradosso, ma mentre Roma veniva inondata dalle forti piogge che da giorni tengono nel caos la Capitale, il 31 gennaio il Centro civico del quartiere Statuario andava a fuoco.

Un incendio improvviso quello che è divampato a partire dal quadro elettrico del Centro “Uscita 23”, nome che riprende l’uscita corrispondente del GRA, collegamento che porta dritti in un quartiere di Roma che ha la fortuna di sorgere vicino a spazi verdi come quello dell’Appio Claudio. Di verde ce n’è tanto anche intorno al Centro di Via Amantea, prato che fortunatamente le fiamme non sono riuscite a distruggere. Il fumo ha cominciato a diffondersi nella struttura di “Uscita23” verso le 15.00 di venerdì scorso, segnalando la presenza del fuoco ai ragazzi dell’Associazione giovanile “Il Mercato”, riuniti nell’aula studio del piano superiore.

1780705_716773128346882_32403448_nLa fuga è stata rapida e i 7 ragazzi sono riusciti ad uscire dalla struttura indenni, ma la paura scatenata da quanto accaduto è stata tanta. “C’era un rumore assordante, era la centralina in tilt. Quando il fumo è arrivato al piano di sopra ci siamo accorti dell’incendio e siamo corsi fuori – racconta una delle ragazze che si trovava nel Centro – abbiamo capito subito che il fuoco si stava espandendo e abbiamo avvertito alcune persone anziane rimaste dentro. Però non potevamo spegnere le fiamme da soli, abbiamo chiamato immediatamente i vigili del fuoco e la polizia”. I vigili però, dato lo stato di emergenza in cui si trovava Roma durante quel venerdì di piogge torrenziali, sono arrivati dopo 20 minuti.

Il fuoco nel frattempo, partito dal quadro elettrico del piano inferiore, è andato espandendosi nel magazzino, intaccando il solaio e parte dell’ala destra della struttura, riuscendo anche a raggiungere le finestre del piano superiore, che però da fuori sembra non essere stato danneggiato gravemente. Questi i riscontri confermati dai vigili del fuoco durante un primo sopralluogo. I danni strutturali comunque ci sono e il Centro per il momento è stato dichiarato inagibile.

La polizia di Roma Capitale ha presenziato a lungo la zona e immediato è stato il dubbio che potesse trattarsi di incendio doloso (“come mai non è scattato il salvavita?” si chiedono gli abitanti del quartiere). “Uscita23”, tra l’altro, è stata oggetto di ben 7 incursioni dalla sua apertura, 3 concentrate nelle ultime settimane e una, appena due giorni prima dell’incendio, ha interessato proprio la stanza con il quadro elettrico. Le porte divelte non hanno però comportato il furto di oggetti di valore, quanto piuttosto sistematici atti “vandalici”, come la distruzione dei distributori automatici di bevande, la rottura del mobilio o il furto degli attrezzi per il “progetto ciclofficina”, che sarebbe partito in primavera. Ad essere scomparso poi è stato anche il libro dei soci, che raccoglieva i nomi degli iscritti all’Associazione giovanile del Centro. Si attende, ad ogni modo, l’esito delle indagini prima di formulare qualsiasi ipotesi.

1653813_716773288346866_436184278_n

L’incendio ha nel frattempo riacceso il contenzioso che riguarda il funzionamento di “Uscita23” fin dalla sua apertura. La struttura di Via Amantea destinata a centro civico-sociale, è stata costruita infatti 2001 dalla Società edilizia del Sole e del Mare Srl, che però ha presto dichiarato fallimento. Pur rientrando nelle pertinenze patrimoniali dell’ex X Municipio (oggi VII) di Roma, “in qualità di ambito di servizio pubblico”, a mancare ancora oggi è il Collaudo tecnico-amministrativo del Comune di Roma, che avrebbe completato l’iter amministrativo, appunto, determinando la definitiva presa in carico della struttura da parte del Comune.

Sarebbero comunque stati effettuati i controlli inerenti al Collaudo strutturale ed è proprio “a causa dell’insostenibile ritardo delle procedure amministrative” legate al Centro, che nel frattempo, abbandonato, mostrava già i primi segni di degrado, che l’ex X Municipio ha ritenuto necessario emanare un’Ordinanza, “allo scopo di assicurare un servizio di guardianìa, custodia e manutenzione” al Centro, “oltreché nella prospettiva di avviare le attività civico-sociali alle quali il Centro è destinato” (si legge nel Protocollo d’intesa Centro civico-sociale Statuario).

L’Ordinanza, firmata il 9 dicembre 2011 dal Presidente dell’ex X Municipio Sandro Medici, ha così assegnato la cura di “Uscita23” alle associazioni del quartiere (Comitato di difesa ambientale Capannelle-Statuario, Associazione giovanile “Il Mercato”, Associazione animalisti “Oasi di Fido”, Associazione temporanea di imprese “Terzo Millennio”), che sono riuscite a cooperare dando vita ad un importante punto d’incontro e scambio per gli abitanti del quartiere, di tutte le età.

DSC04574

Vive però, ancora oggi, sono le polemiche di alcuni abitanti di Statuario (tra cui si contano membri dell’ex Comitato di Quartiere) convinti che il Centro non avrebbe dovuto essere aperto, finchè non fosse stato completato il Collaudo amministrativo, atto a rilasciare tutti i nulla osta necessari. La struttura, secondo l’opinione di quest’ultimi, non dovrebbe ritenersi sicura.
L’incendio di “Uscita23” ha, ad ogni modo, scosso gli abitanti del quartiere e turbato ancor di più le associazioni che avevano promosso con impegno la valorizzazione di quello spazio. Durante l’accesa assemblea del Comitato di Quartiere, riunitasi ieri mattina, ad intervenire è stata anche la Consigliera Comunale Erica Battaglia (ex Consigliera Municipale di questo territorio), che definisce il Centro civico “una delle progettualità più belle di Roma sud”.

“Saremo a fianco sia del Comitato di Quartiere, che rinnovato da pochi mesi dimostra una forte capacità propositiva, sia delle associazioni che si sono prese il carico di custodire un bene che altrimenti sarebbe andato in rovina – dice a RomaSettimanale la Consigliera – Come Consigliera Comunale e come cittadina di questo territorio mi metto a completa disposizione per tutto quello che riguarda il completamento dell’iter di affidamento della struttura, valutando l’entità dei danni dell’incendio”.
Il CdQ, nel frattempo, ha approvato una mozione per agire nei confronti del Municipio e del Comune per la riapertura del Centro e ha lanciato l’idea di una raccolta fondi tra i cittadini. Le associazioni di “Uscita23”, invece, hanno dato il via alla raccolta firme per attivare iniziative di sostegno al Centro civico, confidando che la struttura possa tornare presto agibile.

  Isadora Casadonte