Diario dall’Olocausto: Yad Vashem cerca gli ebrei reclusi in un campo in Cecoslovacchia

Diario dall’Olocausto: Yad Vashem cerca gli ebrei reclusi in un campo in Cecoslovacchia

Lo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme, chiede un aiuto tutto particolare a tutto il mondo per riuscire a rintracciare alcune persone citate in un diario tenuto da Regina Honigman in condizioni drammaticamente particolari.

Parliamo di un’ebrea costretta al lavoro forzato in una fabbrica del campo di concentramento di Gabersdorf, in Cecoslovacchia. Uno dei tanti luoghi di sofferenza e di sterminio che costituivano l’efferata rete di sfruttamento fino alla morte dei veri e propri schiavi reclusi nel sistema concentrazionario del tetro Terzo Reich.

Qui, per quasi cinque anni, Regina Honigman fu costretta a produrre filo di lino lavorando duramente dalla mattina alla sera.

Nel suo diario, probabilmente diventato l’unica fonte di conforto, oltre al resoconto delle proprie giornate, la donna ha trascritto tanti nomi dei compagni di prigionia. Un triste elenco intercalato da autografi e da poesie.

Regina era originario di Zawierce, in Polonia. Si ritrovò nel campo cecoslovacco in seguito ad un decreto dei nazisti occupanti in base al quale ogni famiglia ebrea della sua città doveva inviare un proprio componente al lavoro forzato.

Forse è stato solo grazie a questo se lei è sopravvissuta assieme ad un fratello. A differenza dei genitori e delle sorelle scomparsi ad Auschwitz.

Regina ha continuato a riempire il suo diario anche dopo la liberazione quando è finita, prima, in un campo di sfollati e poi in Australia dove si trasferì con il marito conosciuto durante la prigionia.

Deceduta nel 1992, il suo diario fu donato dalle figlie allo Yad Vashem nel 2005 che adesso si è messo alla ricerca di informazioni sulle altre persone che hanno vissuto con Regina i tragici tempi dell’Olocausto. Con la speranza, forse, che alcuni di loro possano essere ancora vivi o con dei parenti in grado di farsi vivi e commemorare la memoria delle vittime della cieca violenza nazista.

Di seguito l’elenco dei nomi citati nel diario di Regina e le località polacche da cui provenivano, se presenti:

Hanka Apelbaum (Sosnowitz)
Rusia Ajnveder (Bendsburg)
Rozia Berliner (Sosnowitz)
Adela Birenstok
Helga Blumenfeld
Marie Blusztajn
Jacka Butnik (Jaworzno)
Hela Cymbler
Gusta Feiler (Oswiecim)
Lotti Finger (Jaworzno)
Ruth Frichler (Skoczow)
Cyla Friedman
Karola Garnicowna
Hanny Goldfaden
Mania Goldszmidt
Hela Golenzer (Sosnowiec)
Pola Golenzer (Sosnowiec)
Sala Grossman
Henia Haliciewicz
Behirah Hocherman (Sosnowiec)
Estera Holand
Zosia Joachimowicz (Jaworzna)
R. Kleinfeldowna (Warthenau)
Bela Kuchman
Genia Lewkowicz (Bendsburg)
Maryla Lollman
Regina Manesbaum (Sosnowicz)
Ruzia Merik (Sosnowitz)
Fela Niciarz (Zawiercie)
Regina Perlgricht
Mania Pariser
Rozia Reich (Jaworzno)
Lola Schon
Guta S ‘Mici Spilman (Bendsburg)
Pola Szapiro
Jadzia Sztainfeld
Rozia Sztirlberg
Hania Tombak(owna)
Gienia Wajnglik
Edzia Wislicka
Jochke Wasserberger (Auschwitz)
Irka Wolnerm
Bronislawa Zagorska (Jaworzno)