Dalla Russia un duro attacco a Erdogan e famiglia: trafficano con il petrolio Isis

Dalla Russia un duro attacco a Erdogan e famiglia: trafficano con il petrolio Isis

Ministero della difesa russo ha accusato direttamente la famiglia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di essere coinvolta nel commercio del petrolio con l’Isis.

Il duro attacco personale lo ha condotto incontrando i giornalisti a Mosca il vice ministro della Difesa russo, Anatoly Antonov, secondo il quale la Turchia è il più grande acquirente di petrolio “rubato” dagli uomini del Daesh alla Siria e all’Iraq, paesi in cui, a cavallo, è stato costituito il Califfato islamico.

Antonov, che ha sostenuto di mostrare solo una parte delle prove in possesso dei vertici russi, ha diffuso le immagini satellitari che mostrano i camion utilizzati per il trasporto del petrolio in almeno tre raffinerie della Turchia. La benzina, poi, sarebbe stata trasferita in un paese terzo.

Dopo le prime affermazioni generiche da parte di Putin sul suo coinvolgimento in questo traffico di petrolio di contrabbando, Erdogan aveva sfidato il rivale russo a produrre delle prove perché in questo caso si sarebbe dimesso.

La questione dei rapporti russo turchi a seguito dell’abbattimento di un Sukhoi Su 24 sui cieli siriani da parte dell’aviazione di Ankara sta mettendo a dura prova le relazioni tra tutti i paesi partecipanti alla guerra contro l’Isis e sta ulteriormente rendendo meno facili quelle tra Russia e Nato.

Mentre è in corso la polemica tra Putin ed Erdogan, un altro “casus belli” esplode tra Mosca e la Nato, dopo che quest’ultima ha offerto al Montenegro la possibilità di entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica. La Russia ha definito la proposta una vera e propria provocazione ed ha minacciato di interrompere la collaborazione militare con il piccolo paese balcanico nel caso accettasse la proposta occidentale.