Corte di Cassazione: prostituzione non é reato, né un pericolo. I “fogli di via” emessi contro le “lucciole” non sono legittimi

Corte di Cassazione: prostituzione non é reato, né un pericolo. I “fogli di via” emessi contro le “lucciole” non sono legittimi

Tutto da rifare per i sindaci della Riviera romagnola da anni impegnati nella difficile battaglia per contrastare il proliferare della presenza delle cosiddette “lucciole” sui marciapiedi delle loro ridenti località turistiche, soprattutto in concomitanza  con la stagione balneare. A spuntare le armi dei pubblici amministratori ci ha pensato una sentenza della Corte di Cassazione.

La suprema corte, infatti,  ha rigettato il ricorso presentato dal Procuratore della Repubblica di Rimini, Paolo Giovagnoli . contro le assoluzioni decise dai giudici penali di Rimini in favore di 150 prostitute. Le donne  erano state” pescate”  sui viali della Riviera ed erano state denunciate dalla Polizia e dai Carabinieri per non aver ottemperato al foglio di via.

Ebbene la sentenza, emessa a tempo di record visto che il ricorso era stato presentato solo dieci giorni prima, stabilisce che la prostituzione non è reato. Le lucciole secondo i giudici della suprema corte non sono pericolose e lo strumento dei fogli via è illegittimo.

Una sentenza rivoluzionaria che, però, non è stata accolta bene dai pubblici amministratori della Romagna i quali contestano l’esistenza  di un vuoto normativo sulla questione che lascia i sindaci senza strumenti d’intervento  adeguati per poter liberare le strade da quante, e quanti,  decidono di offrire il proprio corpo in vendita.

Deluso il primo cittadino di Rimini, Andrea Gnassi (Pd) il quale  ammette di  sentirsi  disarmato da queste interpretazioni fornite dai giudici . Polemico,invece, il presidente della Provincia di Rimini, Stefano che definisce la sentenza della Cassazione “ un colpo letale” alle iniziative che vengono prese dai sindaci a contrasto della prostituzione.

Enrico Barone